"Dobbiamo annullare il fattore errore e giocare una partita perfetta". La ricetta di Edy Reja per il posticipo di San Siro è borderline con l'utopia. Ma la saggezza e l'esperienza del tecnico azzurro consigliano ed innervano una vigilia di grande e liturgica concentrazione.
Milan-Napoli, di nuovo per la testa della classifica, venti anni dopo. Basta questo manifesto per presentare la notte di San Siro?
"Sì, c'è grande entusiasmo ed è anche inutile rimarcarlo. Mi rendo conto che il Napoli moralmente e fisicamente stia bene ed è davvero un piacere vedere in che modo e con quale spirito entri in campo questa squadra. Ma contro il Milan non può bastare l'entusiasmo. Siamo di fronte ad uno squadrone stellare che tra l'altro è in fase ascendente ed in notevole crescita. Noi dobbiamo provare a giocare una partita senza errori, stando attentissimi alla fase difensive e mettere poi sul patto della bilancia la nostra qualità. Sarà un match di grande intensità".
Di solito in queste sfide si parla di "gabbie" per fermare la parata di stelle. Reja cosa ha studiato?
"Ah, sicuramente nessuna gabbia. Che cosa vuoi bloccare quando di fronte hai Pato, Ronaldinho, Kakà, Inzaghi e ancora Borriello, Shevchenko e se non gioca uno gioca l'altro. Il Napoli non ha mai adoperato questi tatticismi. Certo, dovremo avere l'accortezza di limitare i rifornimenti per i loro attaccanti perché questi sono campioni micidiali. Se hanno la palla e possono puntare la porta non perdonano. Non dovremo dare riferimenti e soprattutto cercheremo di imporre la nostra personalità perché non possiamo permetterci di lasciare a loro sempre l'iniziativa".
Resta il sogno napoletano: un risultato a Milano cosa significherebbe?
"Noi calcoli non ne facciamo. I ragazzi sono giovani, entusiasti e carichi. Stanno lavorando con umiltà e coinvolgimento emotivo. Le tabelle non fanno per noi. Cosa posso dire: speriamo di stare lassù per quanto più tempo sarà possibile..."
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