"Non ero al San Paolo perché sono influenzato, ma poi mi è salita la febbre azzurra... ". Scherza ed esordisce con una battuta Aurelio De Laurentiis il giorno dopo la grande impresa del suo Napoli che ha abbattuto il colosso Inter. Il Presidente azzurro, intervistato da Radio Marte, racconta la sua gioia a distanza.
"Sono rimasto a casa perché sono fortemente costipato ma il Napoli è stato il mio migliore antibiotico. Ho visto una squadra reattiva e combattente. Sono venuti fuori i reali valori di un gruppo che fa della freschezza e dell'entusiamo le sue peculiarità vincenti. Il Napoli è una bandiera di giovani, bisogna seminare e raccogliere. Ieri è stata una serata fantastica. Ho una rosa di 20-25 uomini di grande spessore. Ma adesso non bisogna esaltarsi. Racimoliamo i punti necessari per raggiungere la quota tranquillità e poi pensiamo a crescere con serenità". Il Presidente ribadisce il suo amore per la città. "Io sono qui per i napoletani. Napoli appartiene al DNA della mia famiglia, da mio nonno a mio padre. E sono felice che il popolo azzurro abbia ripagato con ardore ed impegno il mio impegno. Ieri ho visto i sessantamila del San Paolo regalarci un entusiasmo unico ma è una passione che va moltiplicata con i circa 5 milioni di persone che ci hanno seguito attraverso la televisione. Napoli mi ha riavvicinato all'Italia e il progetto azzurro continuerà a costo di sacrifici e lavoro. Questa città merita grandi gioie".
De Laurentiis si unisce all'abbraccio con Marino e Reja. "Pierpaolo Marino non è solo il Direttore Generale ma è soprattutto uno di famiglia. Come se fosse mio fratello. E con i fratelli non si discute di contratti, si sta insieme e basta. C'è grande affetto tra di noi e non c'è bisogno di carte bollate per confermare stima e fiducia. E poi mi ha fatto dei grandi regali a gennaio portando in anticipo i nuovi acquisti. Lo ringrazio per aver assecondato la mia insistenza. Ci siamo mossi subito per anticipare la concorrenza ed i fatti ci dicono che abbiamo fatto bene. Voglio anche complimentarmi con Reja per aver assorbito le pressioni. Al tecnico va dato il grande merito di aver preservato la squadra da tensioni esterne, di aver lavorato in situazioni difficili, aver gestito con tranquillità assenze ed infortuni ed aver proseguito con convinzione sul suo tracciato tecnico".
Mercoledì ci sarà la prima napoletana "Grande Grosso e Verdone". Il Presidente adotta una parafrasi del film per sottolineare il momento magico..."Beh dopo aver visto la grande partita di ieri dico che potrei battezzare il Napoli 'Grande, Grosso e Azzurrone'...".
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