CarloTheMast Player

lunedì 5 maggio 2008

La settimana azzurra

La prima volta di Nico ed il battesimo del "Conte"
Anno I, numero 19
Direttore Responsabile: Guido Baldari
Editore SSC Napoli, Via De Gasperi n. 33, Napoli
Proprietario SSC Napoli, Via De Gasperi n. 33, Napoli

La settimana azzurra
di Bruno Marra

Il Napoli vien via da Torino con la consapevolezza dei forti e la virtù dei giusti. Il cuore Toro non ha mai smesso di battere ma è stato in fibrillazione fino all'ultimo anelito di partita, sotto gli spasmi procurati dalla pressione azzurra. Tanto che l'epilogo porta in emersione non già il "sangue dei vinti" ma il travaglio dei vincitori. Il Napoli prosegue nella sua strada introspettiva e rivela anche l'identità dell'ultimo pargolo della nidiata di Pierpaolo Marino. Nicolas Gaston Navarro, semplicemente Nico, come il suo sorriso luminoso e la trasparenza dello sguardo.

Al suo debutto, in una gara dalle molteplici implicazioni emotive, il portierino ha mostrato la sua dote migliore: la personalità. Quella che ha portato in dote dai suoi 3 anni nell'Argentinos Juniors. Ovvero la squadra con la difesa meno battuta dell'ultimo campionato argentino. E se "l'estremo difensore" è stato Navarro, la credenziale val più di un assegno in bianco. Nico la porta in Argentina se l'è guadagnata con l'ardimento ed il coraggio, quello che per antonomasia viene definita "incoscienza", che riferita ad un portiere acquista la migliore accezione possibile. Dalla panchina dell'Argentinos a titolare con il fregio di capitano. Ed a corredo il trionfo con l'Argentina under 20 ai Mondiali in Olanda. Poi la vita di Nico è cambiata in 3 ore. Quelle di una notte di gennaio che gli ha portato consiglio e buone novelle da Napoli. La terra del fu Diego e del sarà Lavezzi. La firma, le stelle, i sogni. Ieri il debutto italiano, a 23 anni. Che personalità...

Il battesimo del gol del "Conte" è un'altra stelletta della stagione azzurra. Matteo Contini può chiudere con l'emoticon del sorriso il suo primo anno napoletano. Il Conte ha dato ampiamente prova di raziocinio, eleganza, professionalità ed affidabilità. E non vi azzardate a chiamarlo Scamarcio. Ci assomiglierà pure ma lui preferisce le ombre della riflessività alle luci dell'occhio di bue. Matteo è un ragazzo riservato, un intimista, razionale. Un tipo che reca conforto al dorato mondo del pallone, che spesso crudeltà intellettuale delega a serra di allevamento. Ieri Matteo ha segnato il suo terzo gol in carriera. Due li mise dentro quando giocava al Parma, di cui uno su rigore a San Siro con l'Inter a suffragio del carattere di questo ragazzo nato vicino Varese 28 anni fa. E che attraversa l'eta che nelle stagioni di un calciatore viene connotata come quella della maturità. Un campionato con la lode per Matteo a sostegno della scelta felice di Pierpaolo Marino che vide in lui l'uomo giusto per portare ulteriore forza e qualità al pacchetto difensivo del Napoli. In silenzio e con grande volontà Contini ha rintracciato il suo percorso in azzurro. Il battesimo del gol è il meritato suggello che impreziosisce la sua stagione e che apre luminosi squarci futuri. Il "Conte" ha appena cominciato a divertirsi...

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