Il pagellone del calcio mercato è un classico. Come la settimana bianca a Cortina. Oppure come una lunga gita a New York, almeno una volta nella vita. Il pagellone delle 19,01 (e dintorni) del 31 gennaio dice che Aurelio De Laurentiis e Lillo Foti possono andare a braccetto: Napoli e Reggina re del mercato. De Laurentiis, produttore di film, può regalarsi una statuetta, roba da Oscar, e poi consegnarne una idealmente al suo collega Foti. La Reggina che esce dal mercato non è semplicemente una squadra che lotta per salvarsi.
E', molto più semplicemente, una squadra che può salvarsi con almeno un paio di giornate di anticipo. Riavvolgiamo il nastro e pensiamo alle parole di Pierpaolo Marino di due o tre settimane fa: “Il mercato di riparazione è molto complicato, difficilmente faremo qualcosa”. Era un bluff. Una dichiarazione per depistare, oppure chissà cosa. Fatto sta che Aurelione ha allargato i cordoni della borsa, ha messo sul piatto un ventino (parliamo di milioni di euro) e il Napoli si è scatenato.
Santacroce ottimo difensore. Navarro portierone del presente e del futuro. Pazienza per la diga a centrocampo. Mannini per trasformare il modulo in uno spettacolare 4-3-3, Reja si metta di buzzo buono. Un difetto? Appena uno: la mancanza di un regista che serve come il pane quando ti esibisci con il 4-3-3: il sublime Hamsyk non lo è, l'ottimo Gargano non lo è, Pazienza idem con patate. Ma adesso non sottilizziamo. Napoli merita di entrare nel giro che conta: se questo è l'antipasto (di gennaio), immaginiamo il dessert (del prossimo luglio). Quando Reja, 95 per cento, non ci sarà più e chissà se il testimone passerà a Delio Rossi, malgrado le smentite (un classico) di Lotito.
La Reggina si è esibita con il sigaro in bocca, una specialità di Lillo Foti, e ha mandato nuvole di allegria. Amoruso doveva partire? Macché, Amoruso resta, al suo fianco o alle sue spalle c'è Brienza. E poi Stuani, lasciatelo crescere. E Vigiani che avanza sulla fascia. Come se non bastasse ecco quel fascio di muscoli di Makinwa: a Reggio troverà la personale cura ricostituente. Agli equilibri ci penserà Renzaccio (Ulivieri), l'ottimo Ciccio (Cozza) metronomo, il possente Alfredo (Hallfredsson) e un Barreto in crescita. A proposito: bel colpo Costa, ragazzo in carriera. Il settore giovanile del Bologna è un fiore che sboccia sempre, infatti il Milan si è portato a casa il rampante difensore Albertazzi.
Qualche voto in ordine sparso? Sette al Siena, Kharja e Manuel Coppola sono due mediani di gran quantità, Mancini è un bel talento da mettere in rosa, Riganò era già arrivato. Al Palermo “cinque meno”: mi aspettavo di più. Al Torino “quattro più”: non per aver inseguito invano prima Bianchi e poi Caracciolo, ma soprattutto perché adesso dovrà risalire la corrente con gli attuali attaccanti che si erano sentito sfiduciati. Un bel “sette” pieno alla Lazio. Un risicato “cinque” al Cagliari che avrebbe dovuto sfruttare il vento dell'ultima vittoria sul Napoli per darsi una mossa, almeno a centrocampo con Dalla Bona. E le grandi? Il loro mercato avrà inizio da domani, in silenzio. La Juve su Zapata, l'Inter su Aguero, il Milan che ballerà sulle punte.
Amauri che aspetterà: intanto una squadra che giochi la Champions League, e se la Juve non la giocasse ciao Juve. Il mercato più bello avrà inizio domani: perché se ne parlerà poco e, fidatevi, nessuno tormenterà ogni cinque minuti Moratti, Secco e Galliani. Alla larga da occhi e orecchie indiscreti, sarà più semplice, e più affascinante, piazzare un (grande) colpo.
CarloTheMast Player
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