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lunedì 4 febbraio 2008

La settimana azzurra

La settimana azzurra
di Bruno Marra E' la settimana di sussurri e grida. Di calciomercato. Notizie e bufale arrivano come ciliegie, l'una tira l'altra. Ma Pierpaolo Marino non lascia nulla all'immaginazione. Si siede al tavolo verde di Milano e chiama l' All In . Il Direttore azzurro non bluffa, mette giù il poker e sbanca il Quark Hotel. Arrivano Mannini, Santacroce, Navarro e Pazienza.

In ordine di apparizione: esterno offensivo, difensore brasiliano (entrambi dal Brescia), portiere-capitano dell'Argentino Junior e centrocampista della Fiorentina. I quattro dell'Apocalisse arrivano a piè sospinto e a furor di popolo incarnando in pieno il prototipo di acquisto prospettico slogan che accompagna, dagli albori della 'Resurrezione azzurra', la strategia societarie. Per gli amanti dell'anagrafe ecco i virgulti : Mannini 24 anni, Santacrice 21, Navarro 22, Pazienza 25. A giro buono ce n'è per almeno un altro lustro abbondante.

La presentazione del nuovo che avanza è per venerdì mattina. Sotto lo sguardo e la benedizione del presidente Aurelio De Laurentiis e del tecnico Edy Reja, i nuovi protagonisti del Napoli snocciolano i loro propositi.

Per primo il brasiliano Santacroce: Spero davvero di rendermi utile ed integrarmi al più presto in questo gruppo. Sono giovane, ho molto da imparare e so che qui al Napoli ci sono tanti giocatori di grande livello. Al momento la mia sensazione è solo di gioia .

Poi è la volta di Daniele Mannini: Napoli per me è una grandissima possibilità. Sono contentissimo di aver firmato. Volevo giocare nel Napoli al più presto possibile perchè so che qui posso costruire il mio futuro .

Di seguito Michele Pazienza: Io qui ho principalmente un grande obiettivo personale: sentirmi importante per la squadra e per i tifosi. Voglio tornare ad essere un calciatore a tutti gli effetti. Napoli per me può rappresentare una nuova vita calcistica .

Infine il 'boy' argentino. Faccia vispa e idioma ispanico Nicolas Navarro: Arrivo da capitano dell'Argentinos Juniros ma so che qui trovo un grande club e tanti campioni. Sono felice di essere a Napoli perchè questa città ha sempre avuto tradizione e molto feeling con gli argentini. Troverò Sosa e Lavezzi e mi farò guidare dai loro consigli .

La benedizione finale è affidata al Presidente De Laurentiis. Con queste operazioni abbiamo dimostrato con i fatti e non con le parole che la nostra crescita 'in progress' prosegue senza sosta. Ci siamo mossi grazie alla grande maestria di Pierpaolo Marino che ha saputo fare le incursioni giuste come sempre ed interfacciandoci con il tecnico Edy Reja al quale rinnovo, se ce ne fosse bisogno, la mia stima ed il mio affetto.

Ho detto che il Napoli deve puntare all'Europa nel giro di qualche anno. E per farlo ci vogliono investimenti, non parole e pensieri . Come quelli di Edy Reja che ricambia: E' la dimostrazione che il Presidente guarda al futuro. Abbiamo anticipato i tempi affinchè questa squadra crescesse dal punto di vista qualitativo. Abbiamo portato in rosa giocatori utili nell'immediato e soprattutto importanti in prospettiva .

Saluti, baci e prosperità. Ma subito sotto a chi tocca perchè si gioca in anticipo. Arriva l'Udinese, all'andata ne presero 5, ed hanno una voglia matta di vendetta. Ma la febbre del Sabato sera è quella di Ezel Lavezzi. Il Napoli vince 3-1 con un affresco firmato Pocho 7 .

Una doppietta che fa vibrare le corde del San Paolo: un destro tagliente ed un colpo sotto che più che un cucchiaio sembra un'intera collezione di posate Luigi XV. L'urlo di Lupo Ezequiel è quello di una intera città che si stringe intorno al suo eroe. Viva Napoli e viva il Pocho. Dieci leoni ed un predatore: Lupo Ezequiel. Il giustiziere della notte.

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