Interviste
CarloTheMast Player
mercoledì 21 ottobre 2009
SSC Napoli 2 - FC Bologna 1
lunedì 21 settembre 2009
SSC Napoli 0 - Udinese 0
Intervista
lunedì 14 settembre 2009
CFC Genoa 4 - SSC Napoli 1
Interviste
lunedì 31 agosto 2009
SSC Napoli 3 - AS Livorno 1
A segno anche Hamsik e Lucarelli per il Livorno.
Interviste
sabato 8 agosto 2009
SSC Napoli - 2008/2009 - I Goal
giovedì 4 giugno 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 38 - 26/05/09 [1]
Link MegaVideo: www.megavideo.com/?v=8KOM92TY
Da oggi in poi le puntate di SpaccaNapoli, saranno caricate interamente in video unico su www.megavideo.com , in modo che la qualità del video sarà migliore al 100%, e quindi potremo vedere le prime puntate in HD High Definition, senza tagli di pubblicità, senza ripping, e se volete saranno anche disponibile al vostro download se volete salvarle sul pc; Ricordo che c'è un tasto apposito sotto al Player delle riporduzione per avviare il Download dell'apposito video.
Spero il mio servizio fornitovi sia gradito con questi cambiamenti che stanno avvendendo da quando carico video sul MITICO NAPOLI. Sono 2 anni che mi seguite e sono molto contento. Grazie per la visualizzazzione.
Arrivederci.
venerdì 8 maggio 2009
giovedì 30 aprile 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 34 - 28/04/09 [1]
Parte Prima
Il centrocampista del Siena, Daniele Galloppa, intervistato durante la trasmissione targata Sky, SpaccaNapoli, ha espresso tutto il suo desiderio di mettersi in mostra nella partita di domenica per convincere la società partenopea ad acquistarlo. Queste le sue dichiarazioni: "Io al Napoli? E' da un pò che si parla di questa cosa, sono già 3 anni che vengo accostato alla maglia azzurra. Napoli è una piazza importante, l'opposto di Siena per pressioni e attese. Speriamo domenica di giocare bene e fare una buona impressione a Donadoni, così magari l'interesse nei miei confronti aumenta!".
sabato 25 aprile 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 33 - 21/04/09 [1]
PARTE PRIMA
DONADONI JR: HO CONVINTO MIO PADRE AD ALLENARE IL NAPOLI
Andrea Donadoni, figlio del ct del Napoli Roberto Donadoni, intervistato da SKY durante la consueta rubrica settimanale SpaccaNapoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni.
"Mio padre poteva andare all'Udinese. Era indeciso se scegliere tra i friulani e gli azzurri. Mi ha chiesto un consiglio ed io gli ho consigliato Napoli, per la loro grande passione ed entusiasmo. Il San Paolo è spettacolare, forse andrò a vedere il match di domenica". Donadoni Jr ha anche le idee chiare per quanto riguarda il mercato: "Non so se tenere Hamsik o venderlo per prendere un centrocampista di qualità come Ledesma. In attacco punterei ancora su Zalayeta, mentre cederei Denis per prendere Borriello".
giovedì 23 aprile 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 32 - 14/04/09 [1]
Parte Prima
«Hamsik non è in vendita»
De Laurentiis: «Lo slovacco non sarà ceduto»
Marino: Marek e Lavezzi restano con noi
De Laurentiis e Marino ritrovano pubblicamente unità di intenti sul mercato. Sì, perché su Hamsik e Lavezzi il patron e il dg viaggiano nella stessa direzione. E sembra che non vi sia alcun dubbio: entrambi i talenti azzurri resteranno nel Napoli. A «Zona Severgnini» su Sky tg24, il patron alla domanda sulla cedibilità dello slovacco richiesto da mezza Europa e che in Italia piace tanto alla Juventus, è chiarissimo: «Venderlo? Decisamente no».
Nel post-partita di Napoli- Atalanta, De Laurentiis, che pure era stato deciso, aveva fissato un prezzo di fronte al quale ci sarebbe stato da pensarci: sessanta milioni. Una cifra, però, talmente alta, indicata forse più per scoraggiare le richieste, che attirarle. Marino si è confessato invece a Spaccanapoli, la rubrica di Sky, in onda oggi. Allarga il discorso anche a Lavezzi, il dg: «Nel nostro progetto abbiamo puntato su giovani di valore che crescessero con noi per rendere più forte il Napoli del futuro. Quindi se Marek e Pocho sono felici di restare qui, e non ho nessun motivo per pensare il contrario, il Napoli non si priverà mai di loro».Presidente e direttore generale, dunque, ripartono dai due talenti azzurri, col beneplacito di Donadoni che pure ne aveva sottolineato le grandi qualità. Resta ora da trovare la stessa unità di intenti sul mercato in entrata che il Napoli già comincia a studiare. De Laurentiis chiede da cinque anni un regista, questa volta Marino dovrà accontentarlo, ascoltando anche la rosa di nomi che proporrà il tecnico. DAgostino e Daniele Conti, i centrocampisti (questa volta di esperienza) che farebbero al caso Napoli. In quel ruolo il tempo delle sperimentazioni è finito. Anche perchè De Laurentiis non vuole più sbagliare. E lo ha detto: «Ora mi sono impuntato».
Da:www.corrieredelmezzogiorno.corriere.i t
Bucchi e Dalla Bona:Pronti a tornare
L'attaccante del Napoli, ora in prestito all'Ascoli, Christian Bucchi, nel corso della trasmissione SpaccaNapoli andata in onda ieri su SKy ha rilasciato alcune dichiarazioni: "Con l'addio di Reja sono pronto a ritornare a Napoli, con lui c'era stato qualche dissapore. Ora spero di far parte ancora dei progetti della società mettendomi a disposizione di Donadoni per il prossimo ritiro con la squadra. E' un tecnico con il quale si parte tutti alla pari e lo sta dimostrando, con lui ogni calciatore può avere una chance". Sulla stessa linea d'onda anche Samuele Dalla Bona che nello stesso programma ha dichiarato: "Da quando rifiutai il prestito al Birmingham, nell'agosto 2007, sono cominciati i miei problemi a Napoli, il mister ha cominciato a non considerarmi più anche se con lui non ho mai avuto un vero e proprio scontro, non abbiamo mai litigato apertamente. Rifiutai quel trasferimento in Inghilterra perchè dopo la B speravo di poter dare il mio contributo anche in A. Con la società ho un accordo, se non dovessi trovare squadra in estate potrei anche tornare perchè io a Napoli mi trovavo bene". Il Dg Marino, a latere dell'outing del cantrocampista nell'ambito della stessa trasmissione, pur riconoscendogli le doti tecniche, stigmatizza, invece, l'aspetto disciplinare della vicenda, affermando che Reja ha operato nella maniera più opportuna.
Da: www.NapoliSoccer.NET
martedì 7 aprile 2009
[Serie A Tim - 30°Giornata - Ritorno - 05.04.09] UC Sampdoria 2 - SSC Napoli 2
Sampdoria-Napoli 2-2: Papere, "Palombi" e... "Carri Armati"!
I blucerchiati vanno due volte in vantaggio su calcio piazzato con capitan Palombo, ma gli uomini di Donadoni non demordono e raggiungono il pareggio nel recupero.
In una partita a dir la verità bruttina, la Sampdoria butta alle ortiche unottima occasione per riguadagnare un po di punti in classifica facendosi recuperare proprio nel finale. Donadoni è sempre più Mister X ma soprattutto sembra essere sulla buona strada per recuperare fisicamente e mentalmente alcuni giocatori, vedi Grava, Amodio e Denis. Dal canto suo, Mazzarri non trasmette la solita grinta ai suoi che giocano un po con sufficienza, eccezion fatta per i soliti Palombo, Cassano e Padalino.
In campo I padroni di casa sono quasi al completo, a parte Bellucci che lunedì si è operato e starà fuori almeno un mese e Stankevicius che non ha recuperato dagli acciacchi che lhanno costretto ai box già due settimane fa; in particolare, per la prima volta Mazzarri ha limbarazzo della scelta in difesa dove Campagnaro, Lucchini e Accardi la spuntano su Gastaldello e Raggi viene preferito al nazionale svizzero Padalino per contrastare le discese di Mannini; in attacco confermatissimi Cassano e Pazzini; diverso il discorso in casa azzurra, dove Donadoni rinuncia a Lavezzi e Blasi (squalificato), oltre agli ormai lungodegenti Maggio e Gargano; trovano così spazio Amodio (alla prima stagionale), Grava e Pià, che affianca in attacco Zalayeta, ancora preferito a Denis.
Si gioca La manovra della Samp sembra subito meglio registrata, mentre la difesa azzurra balbetta un po; i primi venti minuti scorrono tuttavia senza grandi occasioni da gol, gli unici sussulti sono per un contrasto dubbio tra Santacroce e Cassano al limite dellarea, una punizione violentissima di Palombo toccata dallo stesso Cassano a lato e da una splendida azione di rimessa dei partenopei che Hamsik rifinisce male per Pià solo davanti al portiere. Al 28 però un altro missile di Palombo scuote la partita, infilandosi con rara potenza nelangolo che Navarro lascia colpevolmente sguarnito. Dopo due minuti però gli azzurri cercano una pronta risposta, con Pià che imbecca con un colpo sotto in area Hamsik, anticipato però dallestremo difensivo blucerchiato in uscita. La partita torna poi nel suo anonimato, ma al 44 Pià si procura un punizione sul lato alto di destra dellarea blucerchiata, Hamsik batte con un pallone assai liftato sul quale irrompe Zalayeta, che fila il suo terzo gol stagionale 19 giornate dopo lultima marcatura, proprio nel match dandata del San Paolo.
La ripresa ricomincia sempre a ritmi blandi, i doriani cercano il raddoppio con un paio di conclusioni di testa di Raggi e Cassano, mentre il Napoli riparte bene in contropiede ma poi vanifica tutto cincischiando al limite delarea; per questo ci ripensa nuovamente Palombo al 62 a dare una svegliata al match con lennesima botta su punizione, ma ancor di più stavolta Navarro è colpevole di un intervento veramente ridicolo, che fa scivolare in porta una conclusione tuttavia centrale. Anche stavolta il Napoli cerca di reagire subito, ma lincursione di Grava viene respinta da Castellazzi in uscita. La spinta azzurra però sembra spegnersi qui, mentre i blucerchiati cercano più volte di triplicare le marcature con Campagnaro prima e Franceschini poi, entrambi su imbeccate di Cassano, ma la mira è errata. Gli ultimi assalti portano la firma di Denis, che prima vede la sua conclusione stornata in angolo da Gastaldello e poi aggancia un assist al bacio di Hamsik, si libera stavolta di Gastaldello e sfodera un destro che sinsacca nellangolino, quando ormai è già scaduto il tempo regolamentare.
Da: www.goal.com
mercoledì 25 marzo 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 29 - 24/03/09 [1]
PARTE PRIMA
Napoli, Donadoni 'Dobbiamo voltare pagina'
Lallenatore del Napoli Roberto Donadoni ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky. Lintervista è andata in onda stasera allinterno di Spaccanapoli, la rubrica dedicata al club partenopeo in onda tutti i martedì alle ore 18.30 (e in replica a mezzanotte), su Sky Sport 1.
Come sono stati i primi dieci giorni a Napoli?
Di intenso lavoro, comera logico e normale che fosse. Cè da conoscere, cè da capire, è una fase di studio per me e anche per i giocatori. Si va avanti su questo tipo di discorso e poi la conoscenza darà indubbiamente qualche strumento in più per il futuro. Da qui alla fine del campionato, le nove partite saranno fondamentali per completare questa conoscenza, per valutare e poi avere le idee più chiare con la società, con il direttore Pierpaolo Marino e con il Presidente, per mettere le basi per la prossima stagione. Laspetto più impellente e che va curato di più in questa fase è quello psicologico, perché quando la squadra viene da una serie di risultati non positivi, in cui fa fatica, subentrano paure e tensioni eccessive. È chiaro che questo aspetto va subito rivisto e migliorato. Sono ragazzi giovani, la gran parte di loro non ha molta esperienza e questo ha influito in maniera negativa. Adesso devono convincersi che si devono mettere tutto alle spalle e riprendere la marcia.
Su Reja.
Quando un allenatore rimane cinque anni e passa dalla Serie C alla Serie A, è indubbio che ci sia affetto, che ci sia un legame, che ci sia un rapporto che comunque rimarrà nel tempo: indipendentemente dal fatto che adesso non sia più lallenatore del Napoli, queste sono cose che vanno riconosciute. Però, bisogna guardare avanti perché il Napoli ha necessità di voltare pagina, di riprendere un cammino che dia continuità a un progetto.
Napoli-Milan.
È bello vedere lo stadio pieno, vedere tanta gente che viene a tifare, la coreografia era stupenda, in più è coinciso con il fatto di giocare contro la mia ex squadra; ritrovare anche tanti ragazzi che fanno parte dalla Nazionale, salutarli, è stato bello ed emozionante. Poi, le cose sono andate nel modo migliore.
Questo Napoli dipende da Hamsik e Lavezzi?
Questa è una squadra che non può dipendere solo da Hamsik e Lavezzi, che sono sicuramente due giocatori di qualità, di talento e di prospettiva, ma ha necessità dellapporto di tutti. È una squadra che deve fare affidamento su tutto lorganico e, in questo organico, far emergere le qualità di questi giocatori più qualitativi. È una crescita che si deve fare insieme.
Da qui alla fine, che cosa ti aspetti da questo Napoli?
Non lo so, vedremo, non sono in grado di poterlo dire in questo momento. Posso solo dire che lavoreremo e che, sulle basi che stiamo cercando di mettere, dobbiamo crescere.
www.calciomercato.com
lunedì 23 marzo 2009
[Serie A Tim - 29°Giornata - Ritorno - 22.03.09] SSC Napoli 0 - AC Milan 0
Spettacolo, emozioni e un pareggio che alla fine sta più stretto al Napoli che al Milan. Non ha tradito le attese il posticipo del San Paolo: è finita 0-0, ma è stata una partita bella, aperta, vivace. Ha giocato bene la squadra di Donadoni, non è stata da meno quella di Ancelotti: le occasioni migliori le hanno avute però gli azzurri, che recriminano per un gol regolare annullato ad Hamsik nel finale del primo tempo e per almeno due clamorose opportunità avute da Zalayeta e Lavezzi nella ripresa. Frenando a Napoli, il Milan non riesce a tenere il passo di Inter e Juve e vede accorciarsi il vantaggio sul Genoa (quarto) a 4 punti, mentre Donadoni coglie il secondo pareggio consecutivo sulla panchina azzurra (e soprattutto una buona risposta dalla squadra).
HAMSIK RECRIMINA - Il nuovo tecnico, davanti ai 60mila del San Paolo, rispolvera il 3-5-2 e, rispetto alle attese, piazza Grava a destra invece di Montervino e preferisce Mannini a Datolo sulla corsia di sinistra. Davanti conferma per Lavezzi e Zalayeta. Ancelotti lascia in panchina Ronaldinho (con lui anche Kakà) e si affida a Pato e Inzaghi in avanti con Seedorf a supporto. In porta c'è Dida. Parte meglio il Milan che reclama un rigore per un tocco di mano di Santacroce e protesta per un fuorigioco fischiato ad Inzaghi. Ma il Napoli prende le misure, pressa molto alto e lascia ai rossoneri pochi varchi. Pato, il più vivace dei suoi, si defila spesso a sinistra per trovare più spazio. La squadra di Ancelotti fa molto possesso palla, quella di Donadoni prova a ripartire in velocità. Mannini prima e Zalayeta poi hanno due buone chance per sbloccare, ma peccano di imprecisione. Sono Inzaghi e Seedorf invece a mettere paura a Navarro che si fa trovare pronto. Il finale di tempo è tutto azzurro: Lavezzi costringe Dida ad un complicato intervento in due tempi, poi l'arbitro De Marco (su segnalazione dell'assistente Grilli) annulla per fuorigioco un gol regolare ad Hamsik, che aveva insaccato da due passi su assist di testa di Zalayeta: a tenere in gioco lo slovacco era Pirlo.
ZALAYETA E LAVEZZI SPRECANO - Nella ripresa il Milan prova a scuotersi: Ancelotti gioca le carte Kakà (fuori Seedorf) e Ronaldinho (escluso Inzaghi), ma il Napoli è in partita e non molla di un centimetro a centrocampo. Blasi, il più generoso, si becca anche un giallo che lo costringerà a saltare la sfida del 5 aprile a Genova con la Samp. I cambi non danno sprint al Milan, è invece la squadra di Donadoni a rendersi più pericolosa: Zalayeta spreca prima un'occasione clamorosa su delizioso assist di Hamsik, poi calcia debolmente e centrale a tu per tu con Dida. Due buone opportunità capitano anche a Lavezzi, ma il Pocho prima spreca su invito di Mannini, poi mette a lato da buona posizione. Il finale è infuocato: prima scintille fra Blasi e Beckham, poi una punizione dell'esterno inglese (convocato in Nazionale da Capello) che costringe Navarro a un intervento in due tempi. Finisce 0-0 e l'amaro in bocca resta soprattutto al Napoli.
Da: www.corrieredellosport.it
Intervista Dopo Partita SSC Napoli 0 - AC Milan 0 A Aurelio De Laurentiis E Roberto Donadoni
Non pensa al gol annullato ad Hamsik ed annullato per un fuorigioco inesistente:"Bisogna essere dei fenomeni per riuscire a vedere una differenza così tra un giocatore e l'altro". A Roberto Donadoni interessa la bella prova del Napoli, che nello 0-0 con il Milan è apparso in progresso: "I ragazzi sono stati bravi, grintosi, decisi, ci è mancato solo un pizzico di convinzione che non ci fa finalizzare bene. Ho cercato di lavorare sulla mia squadra, non sul Milan, questa settimana. Volevo dare sicurezza, cosa che sta crescendo. Siamo giovani, abbiamo necessità di ritrovare la fiducia che era venuta meno. La squadra aveva bisogno di far correre la testa: quando sai cosa devi fare, anche le gambe ti vengono dietro. Questa è una partenza... Volevo una squadra che si giocasse la partita a rischio di perderla. Abbiamo recuperato tanti palloni e poi li abbiamo concessi subito per una paura che non ci deve essere".
BENE I 'NUOVI' - A Donadoni sono piaciuti Grava e Mannini, di ritorno nella formazione titolare: "Grava è molto attento, e dà tutto quello che ha. Mannini aveva tanta voglia di tirar fuori quello che aveva accumulato in questi mesi di squalifica. Siamo anche in una situazione d'emergenza. Hanno davvero fatto bene. Tranne quando abbiamo concesso l'uno contro uno. Ma siamo stati bravi a non farli giocare con il loro ritmo. I miei primi giorni a Napoli? "Non ho mai visto così tanto un ufficio come in questi dieci giorni. Non mi sono ancora goduto la città".
DE LAURENTIIS E' SODDISFATTO - Il presidente De Laurentiis commenta serenamente il pari del Napoli con il Milan soffermandosi sul gol annullato ad Hamsik: ''La squadra c'è ed è tonica, ci ha messo tutto l'ardore. E c'era anche un gol regolare, ma per l'arbitro era difficilissimo vederlo. Sul mio cellulare ho ricevuto 7 sms che mi dicevano della regolarità del gol, ma era difficilissimo vederlo - aggiunge De Laurentiis ai microfoni di Sky Sport -. A me interessa comunque interessa che la squadra abbia reagito. Io non sono mai stato non convinto del Napoli. Non si può essere una volta bravi e una no. E' un Napoli in fieri, dal quale non si può pretendere tutto e subito, ma che ha una base solida con capacità tecniche, sentimento e spirito di competitività".
Da: www.repubblica.it
Intervista Dopo Partita SSC Napoli 0 - AC Milan 0 A Daniele Mannini
Daniele Mannini, migliore in campo nella gara con il Milan, non può che essere soddisfatto della sua prestazione. Soprattutto perchè è la prima dopo la sospensione della squalifica, per un ritardo ad un controllo antidoping, da parte del Tas. "Abbiamo pareggiato contro una grandissima squadra - ha affermato ai microfoni di Sky - Abbiamo dato il massimo, sono contento, perché dopo due messi di inattività, allenarsi tutti i giorni non era facile. Non ho mai mollato e voglio ringraziare il,pubblico che mi è sempre stato vicino. Tutto quello che potevo dare lo dato".
Certo che a recriminare per la mancata vittoria, più che i rossoneri, devono essere gli azzurri. "Con i se e con i ma è facile ragionare. E venuta fuori questa partita e va bene cosi. Siamo contenti, onore al Milan che ci ha messo in difficoltà. Nel secondo tempo abbiamo sfruttato un po le nostre caratteristiche, tutto qui".
venerdì 20 marzo 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 28 - 17/03/09 [1]
PARTE PRIMA
Un napoletano che tifa Milan è difficile da trovare. Un napoletano che tifa Milan quando i rossoneri giocano contro il Napoli ancora di più. Ma se quel napoletano si chiama Marco Borriello e nel Milan ci gioca (anzi, non gioca perché infortunato, ma cambia poco), allora il discorso è diverso. Lattaccante rossonero, intervistato per la trasmissione Spaccanapoli, racconta le sue emozioni a meno di una settimana dalla grande sfida del San Paolo. Ecco i brani più interessanti dell'intervista.
DONADONI - Il match sarà particolare soprattutto per Roberto Donadoni, che ha passato una vita al Milan e adesso si trova sulla panchina del Napoli. Per il tecnico bergamasco non è la prima volta da avversario con i rossoneri (due precedenti col Livorno: una vittoria e una sconfitta), ma lemozione sarà comunque tanta. Borriello, però, considera un altro aspetto. E quando gli viene chiesto se Donadoni è luomo giusto per far uscire il Napoli dalla crisi risponde così: «Credo di sì, perché é un professionista, uno che sta attento al minimo dettaglio. Napoli è una piazza difficile, si dovrà prima ambientare però ha le capacità per fare bene». Un giudizio lusinghiero, dunque. Che non risente del fatto che agli ultimi Europei lallora ct della nazionale allattaccante del Milan (allora reduce da una splendida stagione al Genoa) non ha fatto giocare nemmeno un minuto: «Certo, mi sarebbe piaciuto giocare almeno un minuto - afferma Borriello - anche perché Toni in cinque partite non ha mai fatto gol! E quindi un attaccante spera sempre di avere una chance. Non lho avuta, però lo ringrazio. Gli faccio il mio in bocca al lupo per questa sua nuova avventura».
MALEDIZIONE SAN PAOLO - Lanno scorso col Genoa giocò in un ambiente spettrale perché il San Paolo era senza spettatori. Questa volta non ci sarà proprio perché infortunato. Abbastanza perché Borriello parli di una maledizione: «Mi dispiace non essere di questa partita - dichiara - ci tenevo tanto! Ancora una volta non potrò vedere il San Paolo pieno di gente perché lanno scorso, quando vi giocai con il Genoa, il San Paolo era senza spettatori, per via della squalifica. Questanno non potrò giocare a causa dellinfortunio e quindi cè una maledizione! Spero di no (sorride, ndr). Spero, lanno prossimo, di poter entrare in quello stadio e di poter sentire il calore della gente. Sono stato tifoso del Napoli e so quanto è caloroso quello stadio!».
TIFO - A proposito di tifo, Borriello rivela a chi andrà domenica il suo sostegno. «Provo grande affetto per il Napoli e grande rispetto per i tifosi napoletani ma la maglia del Milan in questo momento è importante per me e la sento di più. I napoletani mi devono scusare ma tifo Milan».
SCELTE - Logico a questo punto chiedersi perché un attaccante del suo talento e per di più napoletano non abbia mai visto la maglia azzurra. Borriello la spiega così: «Mi sono sempre proposto al Napoli però la dirigenza ha sempre preso strade diverse facendo anche bene perché poi il Napoli ha vinto il Campionato di B, ha raggiunto la Coppa Uefa, ha preso dei buoni giocatori. Senza nulla togliere ai meriti dei dirigenti, però, mi sarebbe piaciuto vestire la maglia del Napoli». Hai fatto un provino con il Napoli? «Sì, ho fatto un provino con il Napoli, perché avevo un cugino, Gennaro Scarlato, che allepoca giocava nella Primavera. Feci un provino nei Giovanissimi. Sono stato una settimana a Marianella, dove allepoca cera il settore giovanile del Napoli, però non mi hanno preso. Fu una delusione per me. Poi feci i provini per la Roma, andai sette volte a Trigoria però Bruno Conti diceva che non crescevo e ancora oggi, quando mi vede, si mangia le mani. E poi è arrivata questa cosa del Granarolo, un settore giovanile che porta i ragazzi in Romagna e li fa girare in provino presso le varie squadre. Lì mi ha visto il Milan, mi notò Franco Baresi, che allora era il responsabile del settore giovanile del Milan. Così sono arrivato al Milan a 15-16 anni». Il Napoli resterà sempre il tuo sogno proibito? «Nel calcio mai chiudere la porta a nessuno. Non si può mai sapere, però adesso sono concentrato nel restare al Milan, confermarmi e vincere tanti trofei con la maglia rossonera».
Da: www.corrieredellosport.it
giovedì 12 marzo 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 27 - 10/03/09 [1]
PARTE PRIMA
Donadoni: «Napoli, puntiamo in alto»
De Laurentiis: «Risaliremo»
Poche chiacchiere, tanto lavoro, nessuna paura. Questo il credo professato dal neo tecnico del Napoli, Roberto Donadoni, nel corso della sua presentazione alla stampa. «Non mi sono spaventato - ha sottolineato - quando ho preso il posto di Lippi alla guida della nazionale campione del mondo, non mi spavento ora. Sono abituato a guardare avanti». E a chi gli chiede se non pesa l' eredità di Reja risponde ironico: «Sto tremando tutto...». L' ex commissario tecnico della nazionale ha detto di comprendere la delusione del pubblico per i risultati che non vengono, ma si è detto certo che «tutti assieme usciremo dalla crisi. I miei collaboratori? Bortolazzi è il mio secondo, Andreini è il preparatore atletico, Sergio Buso è il preparatore dei portieri. Si aggiungeranno ai collaboratori che gia' c'erano».
LE IDEE DI DONADONI - Il nuovo allenatore preferisce non fare proclami. «Essere qui è molto stimolante - ha spiegato Donadoni - è una bella sfida. Con il presidente c'è grande stima. Sono una persona concreta: la squadra sta attraverso un periodo di difficoltà, ora non avrebbe senso parlare d'Europa. L'organico è importante e non dobbiamo avere paura, sarebbe pericoloso stravolgere tutto. Ho le mie idee, ma prima di tutto deve rendirmi conto delle caratteristiche dei giocatori. Con la Reggina sarà una gara molto difficile. Reja? L'ho sentito, ci vedremo dopo la conferenza. È un'ottima persona, gli vanno riconosciuti tutti i risultati cha ha ottenuto qui».
LE RAGIONI DI DE LAURENTIIS - Sull'esonero di Reja e la scelta di Donadoni, il presidente De Laurentiis ha chiarito: «Abbiamo vissuto cinque anni molto importanti, di costruzione - ha spiegato il numero uno del Napoli - Ogni anno abbiamo avuto un momento di crisi e di sconforto. Molte volte Reja avrebbe voluto mettersi da parte, noi invece l'abbiamo sempre sostenuto. Quest'anno, però, la serie negativa si è dilungata e lo spogliatoio rischiava di non crederci più». «Anni fa ho conosciuto Donadoni e un pensiero a lui l'ho fatto spesso - ha continuato De Laurentiis - Poi, dopo la sconfitta contro la Lazio, mentre ero a Los Angeles, mi sono interrogato in maniera pesante chiedendomi cosa fare. Ieri mattina infine, intorno alle ore 11, c'è stato l'incontro tra me, Donadoni e Marino a Roma».
L'ADDIO DI REJA - Una bottiglia di spumante per brindare con quelli che lo hanno accompagnato nel corso di questi cinque anni: è stato questo uno dei momenti della mattinata di Edy Reja, l'ex allenatore del Napoli esonerato nella tarda serata di ieri. Il tecnico, che da sempre alloggia all' Holiday Inn di Castelvolturno, quartier generale azzurro, ha saputo dell'esonero direttamente dal presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis. Il 63/enne allenatore è ancora nella sede del litorale domizio in attesa di scambiare le ultime battute con la dirigenza azzurra.
Da: www.corrieredellosport.it
CIAO REJA!!!!!!!!!!
mercoledì 11 marzo 2009
Intervista Dopo Partita SSC Napoli 0 - SS Lazio 2 A Edy Reja
Altra sconfitta per il Napoli che ha raccolto solo due punti nelle ultime 9 partite. Deluso ovviamente Reja, ma soprattutto per il risultato e non per la prova della sua squadra, che il tecnico azzurro giudica positiva: «Per un'ora il Napoli contro la Lazio ha fatto molto bene, le palle gol più importanti le abbiamo avute noi ma Muslera è stato insuperabile. La prestazione della squadra è stata positiva, almeno fino al gol di Rocchi. Un episodio che è tutta colpa nostra, una rete così non si può prendere. Tre giocatori sono andati su Foggia e Rocchi è rimasto solo dall'altro lato, davanti a Navarro. Queste sono ingenuità che si pagano carissime. In questo momento siamo in un vortice e non riusciamo a uscirne».
MAGGIO KO - Ad aggravare il momento negativo per il Napoli, un altro infortunio dopo quello di Gargano. Oggi al San Paolo si è fatto male Maggio: «Piove sul bagnato per noi, Christian se tutto andrà bene starà fuori 40-50 giorni». Per il centrocampista azzurro, però, si teme la lesione ai legamenti e uno stop molto più lungo. Solo gli esami chiariranno l'entità dell'infortunio.
NERVOSISMO - La vigilia della partita è stata caratterizzata da un po' di nervosismo in allenamento, culminato nello scontro fra Denis e Santacroce: «Sono cose che possono succedere in campo, non è niente di grave anche se qui si ingigantisce sempre tutto. E' stato solo un calcione da dietro e una reazione stizzita».
IL FUTURO - Chiusura sul futuro: «La mia permanenza sulla panchina del Napoli? Mi sento tranquillo, come sempre. Poi dovete chiedere alla società. Le voci si sentono da tempo, se ne parla da dicembre, ma io non mi sento in discussione».
Da: www.corrieredellosport.it
lunedì 9 marzo 2009
[Serie A Tim - 27°Giornata - Ritorno - 08.03.09] SSC Napoli 0 - SS Lazio 2
Napoli-Lazio: Un campionato mediocre aspetta il Napoli!
In un mare in tempesta il Napoli non ha trovato per evitare di affogare nemmeno la Dea Bendata, cui aggrapparsi, e, al termine di una partita in cui le due squadre si sono sostanzialmente annullate, gli azzurri hanno finito per perdere anche contro la Vecchia Signora per uno sfortunato autogol di Blasi. La cronaca ci impone, quindi, di dire che il Napoli in questo periodo non è certo fortunato, ma la ragione ci induce ad evidenziare che, se una squadra perde sei delle ultime otto partite, non può essere sempre stata sfortunata.
Lennesima sconfitta sembrava aver allontanato ogni velleità europea, ma la mediocrità di questo campionato concede al Napoli unaltra chance per tornare nel giro che conta. Se si guarda attentamente la classifica, ci si accorge che, nonostante da otto partite il Napoli sostanzialmente sia fermo ai box, solo una vittoria separa gli azzurri dal settimo posto, detenuto dalla Lazio.
Il momento dei bilanci, perciò, va rinviato di qualche partita, perché lessenziale adesso è che il Napoli ritrovi i tre punti, perche Reja e i suoi ragazzi davvero non meritano di finire così ingloriosamente una stagione, che nella prima parte li ha visti grandi protagonisti.
A quel punto, quando davvero ogni obiettivo sarà svanito, i vertici della società azzurra dovranno con chiarezza e sincerità esporre alla città i loro programmi per il futuro. Lambiguità di un Presidente, che dichiara di avere offerto carta bianca a Marino per operare sul mercato, quando poi alla resa dei conti è stato acquistato a Gennaio un solo giocatore, Datolo, tuttora un oggetto misterioso, può generare aspettative pericolose, destinate a essere deluse.
Cè bisogno di chiarezza, perché in questo momento si fa fatica a capire quale sia la linea programmatica che la società intende perseguire. A lungo si è detto che il Napoli sul mercato avrebbe operato in maniera prospettica, cercando i giovani talenti del futuro, ma, dopo gli acquisti di Hamsik, Lavezzi, Gargano e Santacroce, si è puntato su gente come Rinaudo e Aronica, non certo calciatori prospettici.
La società deve, poi, acquisire maggiore forza e solidità, perché la sensazione di debolezza, offerta in queste settimane di difficoltà, è davvero sconcertante. Una società seria non può, per ottenere una tregua dalle teste calde della piazza partenopea, acconsentire alle loro richieste, scaricando di fatto ogni responsabilità sui suoi giovani calciatori. Se davvero, come riportato da diverse fonti, mai smentite dalla società, gruppi organizzati hanno invitato i giocatori a non farsi vedere in giro per feste, le alte cariche sarebbero dovute intervenire per denunciare queste minacce, anziché avvallarle per settimane con un ritiro punitivo senza senso, che ha mortificato la dignità e alimentato la paura dellintera rosa.
In ultimo urge chiarezza su quale sarà la futura guida tecnica della squadra. Reja è un galantuomo, che merita per la sua storia personale di finire questa stagione, ma ha dimostrato a Torino, come in tante altre trasferte, di trasmettere la sua paura anziché coraggio alla truppa. Se per unintera settimana provi un modulo, per semplificare, alla romana, non puoi alla verifica del campo ripresentare una squadra imbottita di difensori con Santacroce, Contini, Cannavaro al centro, e Montervino e Vitale sulle fasce. In questo modo ti consegni allavversario, regalandogli un intero tempo, e alimenti i rimpianti, quando poi, come spesso è accaduto, nella ripresa il Napoli, libero da ogni zavorra mentale, costringe lavversario nella sua metà campo.
Da: www.capitoloprimo.it
giovedì 5 marzo 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 26 - 03/03/09 [1]
PRIMA PARTE
Zdenek Zeman, ex allenatore di Napoli e Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni a SpaccaNapoli, programma in onda ogni martedì su Sky.
"Napoli è una piazza dove si poteva fare bene e dare qualche gioia in più ai tifosi azzurri. Io sono arrivato a Napoli nel periodo sbagliato, ho qualche rimpianto. Oggi al comando del club c'è una società equilibrata, quindi un allenatore può fare bene il suo lavoro. Certo la squadra è in crisi, ma credo che riuscirà a venirne fuori. Il problema è a centrocampo, dove manca un pò di qualità. Napoli-Lazio sarà una partita molto equilibrata, decisivo sarà il pubblico napoletano. Zarate o Lavezzi? Sono due bravissimi calciatori".
domenica 1 marzo 2009
Intervista Dopo Partita FC Juvenuts 1 - SSC Napoli 0 A PierPaolo Marino [1]
PARTE PRIMA
Marino: «Con la dolce vita il Napoli vinceva...»
Il dg: «Adesso basta ritiri». Reja: «Sì, non servono a niente. Io mi sento al sicuro»
«Sono al Napoli da cinque anni e ogni settimana mi viene affiancato un nuovo allenatore, e questo mi dispiace». Edy Reja parla del momento difficile del suo Napoli, che ha conquistato solo due punti in otto partite. «Io ci metto tutta l'anima e il cuore - dice a Sky smentendo di aver pensato alle dimissioni - Non è il ritiro che ci può tirare fuori da questa situazione». E proprio sul ritiro che prosegue ormai da qualche settimana ha le idee chiare: dovrebbe essere annullato. «Io approverei ma è la società che decide. Se dovessero chiedermi un parere, la mia opinione è che i ritiri non servono a niente, i ragazzi adesso hanno bisogno di serenità».
IL FUORIGIOCO - Sulle immagini del gol annullato per fuorigioco nel finale di partita: «Preferisco non vederle. Si, ci sarà stato un centimetro, mi sembra che era in linea. Qualche volta lo vendono, qualche volta no. Speravo lasciasse correre. Invece, così non è stato. Forse meritavamo miglior sorte. Meritavamo anche il gol, forse, per quello che abbiamo fatto nel secondo tempo in modo particolare». C'è stata un po' di sfortuna? «Non è sufficiente parlare di sfortuna. Quello che a me interessava, era vedere la squadra motivata, che ha fatto molto bene nel secondo tempo. E sicuramente in crescita e questo mi fa molto piacere. La Juve era in difficoltà in tutto il secondo tempo. In fase difensiva abbiamo fatto molto bene, abbiamo creato, non delle palle gol nitide, perché loro si sono chiusi molto bene. Abbiamo avito, forse, qualche palla in più di loro. Purtroppo, adesso è un momento così. Limportante è aver ritrovato lo spirito giusto. Rispetta da altre partite, mi sembra che questa sia stata ottima».
I SINGOLI - Hamsik e Lavezzi sono sembrati un po' in difficoltà: «Non giocavamo mica contro nessuno, giocavamo sicuramente contro dei giocatori importanti, non era facile trovare degli spazi. Siamo abituati a vedere Lavezzi fare delle grandissime prestazioni, ma non è che può giocare sempre a grandi livelli. Lui la sufficienza la da sempre. A me interessa che giochi sempre così. Anche oggi ha fatto una buona gara». E Datolo? «È dotato sul piano tecnico, ha una bella visione di gioco, è un buon elemento. Sono soddisfatto. Lui fraseggia molto bene»
IL RAPPORTO CON IL PRESIDENTE - La panchina però non è in discussione: «Posso assicurare, perché con il presidente parlo ogni giorno, che cè rispetto e stima. Se mi rendessi conto che cè qualcosa che non va, che non riesco ad esprimere al massimo nel mio lavoro, sarei il primo a dire al presidente, lasciamo stare, chiudiamo qui, andate avanti voi. Probabilmente qualcuno della stampa, non tutta la stampa di Napoli, in modo particolare, che butta fuori delle voci, che non esistono assolutamente. Da cinque anni sono a Napoli ed ogni settimana mi viene affiancato un nuovo allenatore. Mi dispiace che si verifichino queste situazioni. E chiaro che, quando perdi sette partite di fila fuori casa, puoi essere in discussione. Io ci metto il cuore, ma anche lanima. Cerco di dare tutto me stesso, se poi non basta non ci posso fare niente».
MARINO - E pronta arriva la risposta del dg Pierpaolo Marino, che annuncia: «Era già deciso che i ragazzi avrebbero avuto due giorni liberi e non è previsto un ritiro nei primi giorni della prossima settimana. Quando si perde tanto come stiamo facendo noi si cercano tutti i rimedi possibili e anche questo del ritiro l'abbiamo provato: continuare a ricorrervi ancora non ci porterà a niente. Certo è che quando i giocatori facevano la dolce vita si vinceva, ora che stanno in ritiro si continua a perdere punti...», conclude con un sorriso.
Intervista Dopo Partita FC Juventus 1 - SSC Napoli 0 A Edy Reja
"Sul gol annullato preferisco non commentare, mi sembra che era in linea, qualche volta si puo' vedere, altre no. Forse meritavamo miglior sorte, non meritavamo di prendere il gol e poi per quello che abbiamo fatto, soprattutto nel secondo tempo". Lo ha detto Edi Reja al termine della sconfitta di misura del Napoli sul campo della Juventus. "Non basta parlare di sfortuna, volevo vedere la reazione della squadra che ha fatto bene ed e' in crescita - aggiunge il tecnico del Napoli - la Juve era in difficolta', nonostante qualche ripartenza che hanno fatto. In difesa la squadra si e' espressa bene, abbiamo creato, con palle nitide ma loro si chiudevano bene. Abbiamo avuto qualche palla in piu' di loro ma e' importante aver trovato lo spirito giusto". Reja sulla prova di Lavezzi. "Abbiamo giocato con calciatori importanti, la Juve si chiude bene e con la difesa alta.
Lavezzi siamo abituato a vederlo fare grandissime prestazioni, ma non puo' essere sempre a grandi livelli, a me interessa che giochi cosi', magari qualche volta puo' avere un innalzamento del rendimento, anche oggi ha fatto bene. Datolo sul piano tecnico ha fatto bene, controlla bene la palla con visione di gioco, si sacrifica per i compagni. Un giocatore che e' dotato tecnicamente, fraseggia bene con i compagni. Ho preferito Montervino a Maggio perche' il primo aveva fatto bene in coppa Italia, aveva contenuto bene Giovinco, oggi non ha dimostrato freschezza. Le due punte erano molto distanti, nel secondo tempo ho cambiato". "Dal punto di tecnico siamo migliorati - spiega ancora Reja - all'inizio la Juve ha cercato di imporre ritmi abbastanza alti e abbiamo contenuto l'avversario. La Juve dopo un'occasione all'inizio e' arrivato il gol al 45' con la conclusione deviata da Blasi. Abbiamo carattestiche particolari, quando abbiamo spazi attacchiamo bene, le difese se ci chiudono ci sovrastano. Non abbiamo giocatori con stazza particolare. Quando alziamo la palla non la prendiamo mai e le difese hanno dei vantaggi. De Laurentiis? Posso assicurare che con il presidente parlo giornalmente, c'e' rispetto e stima. Se mi rendessi conto che qualcosa non va sarei il primo a dire di lasciar stare. Qualcuno della stampa, non tutta, butta fuori voci che non esistono. Sono da 5 anni a Napoli, ogni settimana mi viene affiancato un nuovo allenatore.
Mi spiace che si verifichino queste situazioni, ci metto il cuore e l'anima, metto tutto me stesso e se non basta non posso farci niente. I ragazzi devono stare sereni, non e' che il ritiro possa farci cambiare situazione. Il ritiro? Io eseguo gli ordini del club, se mi chiedono un parere sui ritiri dico per esperienza che non servono a niente. Sul calo della squadra dico che se lo sapessi troverei subito la medicina. Oggi ho ritrovato la squadra motivata, ho visto impegno e una buona prestazione. Veniamo via da Torino con un autogol, qualche volta quando sei fortunato la palla va in braccio al portiere.
Ripeto, meritavamo miglior sorte".
[Serie A Tim - 26°Giornata - Ritorno - 28.02.09] FC Juvenuts 1 - SSC Napoli 0
Juventus-Napoli 1-0: I bianconeri non mollano, per i ragazzi di Reja è crisi nera
Decide una rete di Marchisio.
Per 24 ore la Juventus torna a -6 dall'Inter. I bianconeri superano a fatica un Napoli che manca l'appuntamento con la vittoria per la nona gara consecutiva. Partita sulla falsa riga di quella dell'anno passato quando, sempre di sera, la Vecchia Signora si impose di misura e senza entusiasmare.
In campo - La Juventus si presenta con il solito 4-4-2. A centrocampo non ci sono nè Sissoko nè Tiago, rimpiazzati rispettivamente da Poulsen e Marchisio, mentre l'attacco è affidato ai senatori Del Piero e Trezeguet. Il Napoli risponde con il 3-5-2. Rispetto alla probabile formazione della vigilia, Contini prende il posto di Aronica in difesa e Montervino va a piazzarsi a centrocampo sulla fascia destra al posto di uno stanco Maggio. In avanti, infine, è Denis a vincere il ballottaggio con Russotto.
Si gioca - Partenza forte dei padroni di casa che nei primi 20 minuti di gara tengono in scacco la retroguardia partenopea. Tra gli ospiti molto bene Navarro: il portiere argentino si scalda le mani al 10' bloccando una conclusione centrale dalla distanza di Del Piero e si supera cinque minuti più tardi quando con i piedi respinge la conclusione ravvicinata di Trezeguet, conclusione sulla quale si avventa Giovinco che però non trova la porta. Al 17', poi, solita punizione di Del Piero e ancora Navarro bravo a distendersi e deviare in corner. Il Napoli, invece, hbada più a non scoprirsi venendo fuori alla distanza con Hamsik che sull'unica ghiotta occasione della prima frazione si vede dire no da Buffon. Ma proprio nelle battute finali dei primi 45 minuti arriva il vantaggio juventino: conclusione da fuori area di Marchisio che trova la deviazione determinante di Blasi. Navarro spiazzato e Madama avanti.
E se il primo tempo era stato abbastanza avaro di emozione, peggio è stato il secondo. I bianconeri non sono quasi mai arrivati dalle parti dell'area del Napoli. Gli ospiti, invece, ci hanno messo più volontà, anche grazie a qualche lampo di vivacità regalato da Datolo, ma non hanno mai fatto sussultare i propri sostenitori (arrivati lo stesso a Torino nonostante il divieto dell'Osservatorio del Viminale, ndr). Nel finale, una Juve in debito d'ossigeno si è vista schiacciare nella propria metà campo, ma il "Forte Apache" bianconero ha retto l'urto delle folate offensive, portando a casa un risultato che non convince. Ultimo sussulto per il Napoli che ha gridato al goal a due minuti dal termine ma sulla conclusione di Lavezzi il gioco era già fermo per fuorigioco di Cannavaro.
mercoledì 25 febbraio 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 25 - 24/02/09 [1]
PRIMA PARTE
Il responsabile del settore giovanile della Juventus, ex difensore del Napoli, Ciro Ferrara, intervistato da Sky per lo speciale Spaccanapoli ha dichiarato: Non mi aspettavo questo momento così difficile per il Napoli ma in un campionato ci può stare. Una piazza come Napoli sappiamo che non è facile ma Reja è un allenatore che sa come gestire questi momenti. Mi dispiace per i fischi per Paolo Cannavaro. I fischi sono ingiustificati qualora sono rivolti a lui solo perché è napoletano, perché è il capitano del Napoli e perché si chiama Cannavaro. Il ritiro? Sono sempre stato un po contrario però è chiaro che in questo momento viene fatto per tenere unito il gruppo e mantenere alta la concentrazione. Napoli è una città molto difficile per un calciatore. Chi ha la forza di reagire in momenti negativi vuol dire che è un giocatore da Napoli. Tra Lavezzi ed Hamsik? Non saprei chi scegliere. Lavezzi è un po lidolo incontrastato ma Hamsik è un giocatore di grandissima qualità che mi piace molto.
SSC Napoli - Sky Sport 24 -
Napoli, continua il ritiro anti-crisi. Azzurri sotto accusa
Il day after dopo la sconfitta in casa per mano del Genoa, la dura contestazione dei tifosi di domenica sera al San Paolo con la squadra in ostaggio all'interno dello stadio e il ritorno nel ritiro di Castelvolturno: a Napoli è sempre più aria di guerra
Il day after in casa Napoli dopo la sconfitta in casa per mano del Genoa, la clamorosa contestazione dei tifosi di ieri sera al San Paolo con la squadra in ostaggio per ore all'interno dello stadio e il ritorno nel ritiro di Castelvolturno, ha fatto registrare un sostanziale nulla di fatto, con alcune decisioni importanti rimandate a domattina.
Oggi ancora incontri e colloqui tra dirigenza, tecnico e giocatori: sul tappeto i motivi della crisi (due punti in sette gare di campionato ed eliminazione dalla coppa Italia), ma anche la posizione del tecnico Edy Reja ("non ho la sensazione che la squadra non mi segua piu', nel caso, comunque, queste sono valutazioni che spettano alla societa'", ha detto ieri il tecnico azzurro), e l'eventualita' di proseguire o meno il ritiro in vista della trasferta di sabato prossimo a Torino contro la Juventus.
Una prima riunione collettiva, nel corso della mattinata, ha gettato le basi per quello che doveva avvenire in serata, ovvero un summit tra tutte le componenti del Calcio Napoli e una rappresentanza dei tifosi partenopei, attesa a Castelvolturno per le 19. L'incontro pero' e' saltato e allora si e' rimasti in attesa, ovvero tutti anche stasera in ritiro, nonostante molti giocatori azzurri (a conferma di una certa spaccatura in seno al gruppo), fin da ieri sera, non abbiano visto di buon occhio questa soluzione, premendo per uno 'sciogliete le righe' di un paio di giorni e, magari, una partenza anticipata per il Piemonte. Ad allentare un po' la tensione oggi ci ha pensato l'arrivo di mogli, figli e fidanzate di alcuni giocatori, che hanno reso l'atmosfera nell'hotel del litorale domizio, quartier generale del club azzurro, meno pesante.
Domani, comunque, si tireranno le somme, anche se sembra molto plausibile che si rispetti il programma originario, magari anticipando a giovedi' la partenza. Resta da stabilire se domani e mercoledi' gli azzurri resteranno in ritiro o meno. La squadra intanto, effettuera' domani una seduta doppia a porte chiuse. Sara' il primo passo verso la difficilissima trasferta contro i bianconeri di Ranieri, che sara' preludio a un'altra delicata gara, quella interna con la Lazio. Partite con ogni probabilita' senza appello, visto il crollo verticale fatto registrare dal Napoli in questo micidiale 2009. Un crollo che ha portato la squadra azzurra dalla zona Champions a un molto provvisorio decimo posto, e sul banco degli imputati un po' tutti: Marino e De Laurentiis per la scarsa efficacia del mercato di riparazione (dal quale sono arrivati Datolo e Bucci); Reja per la gestione del gruppo e l'incapacita' di proporre un gioco apprezzabile; i giocatori per il rendimento deficitario causato, vox populi, da una condotta non proprio irreprensibile al di fuori del rettangolo di gioco.
Insomma, la sensazione e' che il giocattolo possa rompersi. Causando un terribile effetto domino. Ieri, per la prima volta, e' stato duramente contestato il direttore generale Pierpaolo Marino, invitato senza giri di parole dai tifosi ad andar via. Ieri (ma questa non e' la prima volta) Reja ha chiesto la fiducia alla societa' ed e' stato per un paio d'ore decisamente in bilico tra la conferma e l'esonero. Soprattutto, da ieri, qualcosa e' cambiato nel rapporto tra i giocatori e i propri sostenitori. Fino a poche settimane fa i calciatori azzurri erano eroi intoccabili (ai quali venivano pure restituiti orologi e auto rubate...), idolatrati, ai quali, visto che il Napoli andava a gonfie vele, si permetteva un po' tutto. Anche qualche comportamento un po' sopra le righe, verso il quale si chiudeva un occhio, a volte anche due. Adesso non piu'. I nodi sono venuti al pettine, e gli stessi ultra' hanno chiesto alla societa' un giro di vite: basta serate in discoteca e notti in bianco. E' il prezzo da pagare, soprattutto a queste latitudini, quando la ruota non gira. E' l'effetto della crisi di risultati e dei sogni infranti. Riprendere il passo non sara' facile.
lunedì 23 febbraio 2009
[Serie A Tim - 25°Giornata - Ritorno - 22.02.09] SSC Napoli 0 - FC Genoa 1
Napoli-Genoa 0-1: Jankovic goal, ma il GENIO è GASP!
Napoli sempre più in crisi il Napoli. Gara deludente, guizzo nella ripresa del serbo entrato dalla panchina.
Lastinenza da vittoria del Napoli continua, ma continua soprattutto il sogno Champions del Genoa che al termine di una partita per lunghi tratti equilibrata e piuttosto spenta conquista tre punti grazie ad un acuto di Jankovic. Non è bastato ai padroni di casa lapporto di circa 50.000 spettatori, la bella realtà della prima parte della stagione non esiste più.
In campo Reja recupera Hamsik ma non Iezzo (tra i pali ancora fiducia a Navarro) e decide di rilanciare dal primo minuto Blasi e Santacroce finiti da alcune partite nel dimenticatoio. A sinistra Vitale vince in extremis il ballottaggio con largentino Datolo mentre in attacco, causa infortunio di Zalayeta, cè la conferma di Denis in coppia con Lavezzi. In casa Genoa, invece, Gasperini deve rinunciare agli squalificati Biava e Juric che vengono rimpiazzati rispettivamente dal greco Papastathopoulos in difesa e da Milanetto a centrocampo. In attacco fiducia a Mesto e Palladino che completano con Milito il tridente offensivo. Sculli e Jankovic si accomodano in panchina.
Si gioca Dopo il doveroso minuto di silenzio per ricordare la fresca scomparsa del grande Candido Cannavò, il signor Orsato di Schio può finalmente fischiare linizio dellincontro. Partenza decisa del Genoa ma è il Napoli ad avere per primo lopportunità di sbloccare lincontro: al 7 bella punizione-cross di Vitale dalla fascia sinistra e stacco imperioso di Denis che alza però troppo la mira sciupando di fatto unottima occasione. Al 19 clamorosa ingenuità difensiva di Vitale che anziché spazzare il pallone dalla propria area di rigore decide di consegnarlo a Milito sul quale è provvidenziale luscita bassa di Navarro. Il primo tempo scivola via senza ulteriori sussulti con due squadre che sembrano preoccupate maggiormente a non prendere gol anziché trovare il modo di come farlo. Troppi errori di misura in fase di palleggio soprattutto nelle fila del Napoli che spinto dal suo grande pubblico cerca comunque di fare la partita. Evidente la differenza tra i due centravanti in campo: da una parte Milito sembra avere una calamita al piede, dallaltra Denis stenta non poco a far salire la propria squadra. Proprio el Tanque al 42 avrebbe la possibilità di lanciare Lavezzi in porta ma il suo passaggio è troppo lento e permette così a Ferrari il recupero in extremis. Al 45 ci vuole una giocata alla Lavezzi per accendere il San Paolo: sul lancio di Blasi è a dir poco perfetto lo stop al volo del numero 7 del Napoli che, tutto spostato sulla sinistra, si accentra e scarica un vero e proprio bolide verso Rubinho con il pallone che si perde a pochi centimetri dal palo alla destra del portiere brasiliano. Questa lultima emozione di un primo tempo a dir poco soporifero.
Al rientro in campo per la ripresa non ci sono novità di formazione né da una parte e né dallaltra. Subito in apertura ennesimo movimento sbagliato di Denis che al 52 sbarra la strada a Vitale lanciato a rete da Hamsik vanificando di fatto lottima verticalizzazione dello slovacco. Al 56 Gasperini rompe gli indugi e inserisce contemporaneamente Sculli e Jankovic al posto di Mesto e Palladino per un 3-4-3 molto più offensivo. Proprio Jankovic avrebbe subito loccasione di sbloccare la gara ma ben imbeccato da Milito calcia malamente sul fondo da ottima posizione. Lequilibrio continua a regnare sovrano anche se gli ospiti con la freschezza dei nuovi entrati sembra poter pungere di più nelle ripartenze. Al 68 azione da manuale dei rossoblu: da Milanetto a Thiago Motta che verticalizza centralmente per Jankovic bravo a superare Paolo Cannavaro e a batte imparabilmente Navarro in uscita. Da qualche minuto il vantaggio rossoblu era però nellaria. Reja cerca di correre ai ripari e ad un quarto dora dalla fine decide di inserire Pià e Russotto al posto dei deludenti Maggio e Denis. All80 è però il Genoa a sfiorare il raddoppio con un bel colpo di testa del solito Jankovic sulla punizione-cross di Milanetto dalla destra ma Navarro vola alla sua destra e blocca. Poca cosa la reazione del Napoli se si eccettua un tiro dalla distanza di Vitale all86 ben bloccato a terra da un attento Rubinho. Finisce in trionfo per il Genoa, la crisi del Napoli continua.
domenica 15 febbraio 2009
venerdì 13 febbraio 2009
mercoledì 11 febbraio 2009
SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 23 - 11/02/09 [1]
PARTE PRIMA
Processo al Napoli, Reja: «Siamo caduti nella trappola delle esaltazioni»
Sabato sera contro il Bologna il tecnico ritornerà al «vecchio» modulo. Probabile attacco Lavezzi-Zalayeta
Ci ha messo ancora una volta la faccia. E si è assunto le responsabilità del momentaccio del suo Napoli. Edy Reja ha fatto ciò che un tecnico deve fare, senza alibi. Ieri, a metà mattina, ha lasciato i giocatori in campo a proseguire l'allenamento con il suo vice, Viviani. Ha raggiunto la sala stampa, pronto a recitare il mea culpa. Con grande serenità, tradito soltanto da un colpetto di tosse - come a schiarirsi la voce - prima di cominciare a rispondere alle domande. Affronta di petto le critiche, con il solito stile pacato. Che gli permette, nel bel mezzo di una crisi di risultati, di garantire che il suo Napoli tornerà presto a fare bene. «Serve una vittoria, poi la tensione e la paura caleranno in maniera naturale». Alza il coperchio di una pentola che bolle e prova a raffreddarla. Insistendo ora su un verbo diverso: vincere. «Non importa giocare bene, questo è un momento in cui i risultati sono importanti».
De Laurentiis, però, le aveva chiesto un Napoli all'attacco. Un Napoli che diverte.
«Anche io al suo posto avrei chiesto la stessa cosa. Lui era contento dopo la sconfitta con la Juve in Coppa perchè aveva visto un buon Napoli. Io e la squadra eravamo molto dispiaciuti».
Il Napoli sembra entrato in un tunnel pericoloso. Si è dato una spiegazione?
«Stavamo giocando un calcio bellissimo, andando al di là di ogni previsione. Io stesso ero diventato per la stampa l'allenatore più bravo d'Italia. Così abbiamo perso la bussola, io per primo. Sono caduto nell'esaltazione generale come una quaglia. Ho sbagliato dovevo rendermi conto, invece, che non potevamo imporre il nostro gioco ovunque. Dovevamo restare con i piedi per terra. La mia è una squadra operaia, l'errore strategico è stato perdere di vista questo aspetto».
Ha avuto sentore di cali di attenzione nello spogliatoio, proprio nei suoi riguardi?
«Sì, ma questo è normale. Sono diversi anni che stiamo insieme. Ci può stare. Ma credo che ci voglia rispetto per il ruolo che ho, l'attenzione nei confronti del tecnico è sempre necessaria. Chi non ascolta è un presuntuoso».
E' un messaggio a qualcuno?
«No, qui non si parla per messaggi. Anzi. Ora parlerò a chiare lettere con ognuno dei miei calciatori, anche chi gioca soltanto per pochi minuti. Siamo tutti nella stessa barca e dobbiamo remare insieme ».
Il modulo nuovo. Si è pentito di averlo sperimentato a Palermo, visti i risultati?
«Il Napoli non ha subìto due gol in dodici minuti per il modulo, ma soltanto per disattenzione, aggiungo che abbiamo avuto il possesso palla, che avevamo un gioco. Sterile, ma gioco. Il Palermo si è disposto in nove dietro la linea difensiva. Se l'avessimo fatto noi al San Paolo ci avrebbero fischiati. Detto ciò, certo eravamo stanchi, mancava freschezza. Avrei dovuto valutare meglio queste cose. Questo è un momento in cui bisogna dare sicurezze ».
Lo riproporrà?
«Ripeto, contro Bologna e Genoa, due partite in casa, abbiamo necessità assoluta di punti. La sicurezza è il 3-5-2, non è detto che poi in futuro non possa ripensare di nuovo al nuovo modulo».
Ora cosa la preoccupa di più?
«Sul piano della corsa la squadra c'è. Invece c'è stata troppa presunzione. Io non ho sentito questo campanello di allarme e siamo caduti tutti nella trappola. Recuperare l'umiltà e tornare ad essere squadra operaia, mi rassicurerebbe moltissimo».
Sì, ma servono anche i gol. Denis E Zalayeta non ne hanno fatti tantissimi.
«Le statistiche dicono questo, ma i gol non devono farli solo le punte. Noi abbiamo un centrocampista, Hamsik che è capocannoniere. Le altre squadre magari non ce l'hanno. A noi mancano i gol su punizione, quelli degli esterni».
Si meraviglia sentendo spifferi qua e là su eventuali successori?
«Li ho sempre sentiti e sono qui da cinque anni. Chiaro che vorrei restare più a lungo possibile».
martedì 10 febbraio 2009
[Serie A Tim - 23°Giornata - Ritorno - 08.02.09] US Palermo 2 - SSC Napoli 1
Palermo-Napoli 2-1: Al "Barbera" si accende la stella di Miccoli
L'attaccante pugliese offre due assist ai compagni. Di Hamsik il goal azzurro.
Il Palermo si aggiudica il posticipo della 23° giornata di Serie A, battendo il Napoli per 2-1. Il match si decide nel corso del primo tempo, quando un Miccoli stratosferico consegna due assist su vassoio dargento a Migliaccio e Simplicio. Un Napoli volenteroso, ma poco pungente, non riesce nella rimonta. E in classifica il sorpasso è compiuto.
In campo Il Palermo ritrova Miccoli dal primo minuto, dopo unassenza di oltre un mese. Ballardini si affida alla formazione più collaudata, con linserimento di Kjaer al centro della difesa al posto dellinfortunato Carrozzieri. Reja, invece, varia il modulo: Maggio parte dalla linea dei difensori, Bogliacino prende il suo posto nel centrocampo a tre. Denis vince il solito ballottaggio con Zalayeta per affiancare Lavezzi.
Si gioca Al fischio dinizio Miccoli è già avanti rispetto a tutti gli altri. Il numero 10 rosanero parte fortissimo: passano 2 e un suo cross dalla sinistra consente a Migliaccio di realizzare in spaccata. E l1-0 rosanero, bello quanto fulmineo. Colpevole Aronica, che si fa anticipare troppo facilmente. Passano pochi minuti e Miccoli ci riprova da fuori, stuzzicando Navarro. Al 14 altra invenzione: lattaccante salentino punta Cannavaro e lo salta in modo secco, palla dentro e correzione di Simplicio, che batte ancora Navarro. Un inizio perfetto, che esalta il Barbera. Il Napoli è annichilito e stenta a scuotersi. Lavezzi predica nel deserto e il gioco sulle corsie laterali è un po snaturato. Però i partenopei riescono nel compito di arginare lattacco palermitano. La gestione del pallone migliora e, nonostante la scarsa velocità, il genio di Hamsik accorcia le distanze. Merito anche di Denis, bravo a toccare di sponda. Il tiro a girare non lascia scampo ad Amelia. Il Napoli torna in partita. Blasi ci prova ancora, ma il primo tempo termina 2-1.
La ripresa inizia sotto unaltra luce. Il Napoli si vede costretto a fare la partita e lo fa. La manovra è avvolgente, ma gli spunti pericolosi pochi. Miccoli non sfrutta un paio di calci piazzati e il Palermo non fa niente per alzare il ritmo del match. Loccasione più ghiotta capita sui piedi di Lavezzi, che, servito alla perfezione da Blasi, manda di poco sul fondo con una sforbiciata. I rosanero, qua è là, creano qualche pericolo a Navarro. Il più clamoroso arriva da Cavani, servito da uno sciagurato errore dello stesso Blasi. Il centravanti uruguayano potrebbe avanzare ancora di qualche metro, ma sceglie prematuramente la conclusione dal limite. Il tiro accarezza il palo. E mentre il Barbera saluta luscita dal campo di Miccoli, Amelia rischia grosso, rinviando sulle spalle di Cannavaro; Lavezzi, però, non trova la sfera al volo. Kjaer è un talentino niente male e la sua zuccata mette paura a Navarro. Il pressing napoletano rischia di mandare in confusione il Palermo. Il finale è nervoso e Miccoli si becca unammonizione per protesta anche dalla panca. Purtroppo per Reja, alla sua squadra manca lucidità. Qualche sussulto arriva dalle palle alte o dalle invenzioni di Lavezzi, ma non basta per battere un Palermo molto roccioso anche sulla difensiva.
La chiave Linizio del Palermo è da cineteca e scavalca qualsiasi invenzione tattica. I rosanero, trascinati da un incredibile Miccoli, assestano il colpo con invidiabile cinismo. Sfruttano la debolezza delle fasce avversarie e azzannano il Napoli grazie a due penetrazioni dallesterno. La squadra di Reja fatica ad assimilare il nuovo schema. Quando ci riesce è già troppo tardi.