CFC Genoa 4 - SSC Napoli 1
In campo - Che sia una sfida ‘pazza’ lo si capisce dalle formazioni iniziali. Donadoni lascia in panca il Pocho Lavezzi e ritrova Pià. Fuori a sorpresa anche Gargano, mentre Aronica gioca come quinto di centrocampo. Nel Genoa di Gasperini, tocca a Mesto completare il tridente. Floccari fa il suo esordio stagionale in Serie A, gli argentini Crespo e Palacio si accomodano in panchina.Si gioca – Ritmo e tifo infernale. Si presenta così Genoa-Napoli. Di occasioni, invece, non se ne vedono molte. Almeno nei primi minuti di gioco, in cui però si nota l’atteggiamento delle due squadre. Alte, aggressive e vogliose di fare la partita. Il primo vero sussulto arriva da Sculli (colpo di testa a lato), ma è Criscito con una botta dalla distanza a impaurire De Sanctis. Sul primo capovolgimento di fronte ecco chi non ti aspetti: Pià colpisce a botta sicura da pochi metri, ma Amelia è bravo a parare d’istinto. Il Genoa sale, il Napoli non arretra. Il coraggio di Donadoni&Friends trova un premio insperato: arriva dall’arbitro Tagliavento, che espelle senza esitazione Mimmo Criscito dopo un fallo innocuo. La decisione matura a causa di qualche parola di troppo che il genoano avrebbe indirizzato al fischietto di Terni. Marassi esplode nella contestazione, Gasperini prova a far ragionare i suoi. Ci riesce fino al 41’, quando Hamsik è lanciato a rete da Quagliarella con un assist prelibato: lo slovacco è bravo a scartare uno scosso Amelia (per un contatto precedente con Campagnaro, ndr) e depositare in rete il vantaggio napoletano. Partita in discesa? Nemmeno per sogno. Il Napoli se la complica da solo: è il quinto minuto di recupero quando De Sanctis non esce e Campagnaro è costretto a sbracciare con Floccari. Tagliavento, con un pizzico di pignoleria, espelle il difensore argentino e serve allo stesso Floccari il rigore dell’ 1-1. L’ex atalantino non aspettava altro e ristabilisce la parità. Emozioni a grappoli.Il secondo tempo non delude le aspettative. Bastano 10’ per vedere Mesto all’opera: il centrocampista raccoglie in bello stile il lungo lancio di Amelia, si accentra e fa partire un bolide da trenta metri che si infila sotto l’incrocio dei pali. De Sanctis sta a guardare, incolpevole, mentre Marassi esplode per un 2-1 che fino a mezz’ora prima nessuno poteva immaginare. Il Napoli riparte a testa bassa, cercando di sfruttare al massimo la freschezza atletica e i numeri di Lavezzi, appena entrato. E’ Quagliarella, però, a sbagliare in diagonale. Passa poco e Zapater rischia di chiudere i conti; poi il tandem Palacio-Crespo confeziona il 3-1. L’ex Boca sfonda centralmente, Valdanito fa il movimento giusto e deposita in fondo al sacco con un piatto sopraffino. Un goal che sa tanto di sentenza, anche se il Napoli non molla. Ma fa fatica per arrivare al tiro e la difesa grifone, con le maestose prestazioni di Papastathopoulos e Biava, chiude gli spazi. Non vale la stessa regola per Cannavaro e compagni che, a pochi minuti dal termine, si perdono Palacio in mezzo all’area: Aronica arriva di forza e lo stende, dando a Kharja la palla buona per chiudere. Il 4-1 su rigore è un trionfo. Che forse punisce oltremodo un Napoli volenteroso e a tratti gagliardo. Ma i più belli hanno vinto ancora.La chiave – I minuti finali del primo tempo segnano una spartiacque chiaro nell’evoluzione della sfida. Il Napoli perde il vantaggio numerico e nel conto dei goal. Grazie (o per colpa) di un incomprensione tra De Sanctis e Campagnaro, che costa un’espulsione al difensore e il pareggio di Floccari su rigore, concesso un po’ generosamente dall’arbitro. Che non fa nulla per tenersi fuori dalla contesa.La chicca – Che bello il goal di Mesto. Il centrocampista, autore di una prestazione perfetta, raccoglie l’assist di Amelia (sì sì, proprio lui), si accentra e fa partire un bolide che lascia di stucco De Sanctis. Palla nel sette e partita capovolta. Con un gesto atletico da far stropicciare gli occhi.Top&Flop – Il Genoa esprime un gioco sfavillante: grazie alla saetta Rossi sulla fascia e a Floccari che si muove con intelligenza. Ma anche a Papastathopoulos e Biava, bravi in contenimento e abili nelle ripartenze. Nel Napoli bene Hamsik e il pocho Lavezzi, capace di vivacizzare la ripresa. Quagliarella va a sprazzi ma è il più pericoloso, rivedibile la difesa.
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