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lunedì 7 aprile 2008

La settimana azzurra

La beata gioventù e l'età dell'innocenza Anno I, numero 15
Direttore Responsabile: Guido Baldari
Editore SSC Napoli, Via De Gasperi n. 33, Napoli
Proprietario SSC Napoli, Via De Gasperi n. 33, Napoli

La settimana azzurra
di Bruno Marra

Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia. Nel Napoli che rimbalza sinusoidalmente, coast to coast, tra la "meglio gioventù" e i peccatucci di gioventù, c'è una scatola nera che rivela il fulcro dell'albero motore: l'età dell'innocenza. La linea verde è la reale intercapedine che regola i bioritmi umorali ed il flusso ormonale della squadra. Una ipofisi che guida i travasi di adrenalina, riassetta il tessuto connettivo e rimescola il corredo cromosomico. Dicotomia che è affiorata vieppiù nella settimana dell'itinerario siciliano. Il Napoli impetuoso e sinfonico della notte col Palermo ha fischiettato un allegretto ma non troppo sotto il sole di Catania. Sbarco esaltante, e mogio ritorno "in Continente". Un up and down letto, sottolineato, da Piepaolo Marino e ripreso da Edy Reja che ha imposto il nuovo rilancio percentuale: "da oggi pretendo non il 100 ma il 102 per cento". Eppure è da quest'anima bicefala, da questa sindrome bipolare che il Napoli ha tratto l'impulso esplosivo del suo campionato.

La felicità consiste nel desiderare ciò che si ha. E c'è tanta, forse oggi inimmaginabile, felicità nei 40 punti azzurri. C'è un fitto circuito salvavita che rende immuni alle tormente di stagione ed asettici agli strali di estemporanea tregenda. Un Telepass verso la serenità, un dispositivo collaudato che espelle scorie e trae linfa da "ogni maledetta domenica" che si dovesse appalesare. C'è la forza della leggerezza in questo Napoli che è decollato con una inerzia spaventosa dall'Anno Zero. E che ora riesce a guardare in faccia gli Angeli per poi rigiocarsi la Terra in un colpo di slot. La sana e consapevole incoscienza che apre le porte del disincanto. Che permette di metabolizzare quando storta va e tesaurizzare quando dritta viene. Il vero segreto della felicità. Quella da desiderare. Soprattutto quando la si ha.

Quelli della Beata Gioventù hanno tirato una linea dritta e profonda come un solco, all'incipio dell'ultimo quarto di stagione. Chiudendo definitivamente i conti col passato. Il Napoli ha blindato il suo decimo posto, spacca in due la classifica come una mela, vede più da vicino i giardini in fiore che le sabbie mobili. E tra pochi giorni si può giocare lo step al gradino successivo contro l'Atalanta al San Paolo. Con calma, che è la virtù dei forti. E di quelli che hanno saputo diventare forti. Gli azzurri hanno varcato il Rubicone delle ansie e delle paure. Quelle che connotano i peccati, dividendoli in mortali e veniali. E di gioventù. Chi vuol esser lieto sia. Perché del doman v'è certezza. Il Napoli ha l'età dell'innocenza...

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