CarloTheMast Player

martedì 16 dicembre 2008

La Settimana Azzurra

La legge è uguale per tutti, le Mille e Una Notte del San Paolo

Anno II, numero 12
Direttore Responsabile: Guido Baldari
Editore SSC Napoli, Via De Gasperi n. 33, Napoli
Proprietario SSC Napoli, Via De Gasperi n. 33, Napoli

La Settimana Azzurra
di Bruno Marra

Trenta e lode. Il Napoli si prende il sabato sera per festeggiare l'ultimo esame del 2008 a casa sua. Siamo nel club accademico d'elite, quelli sulla trentina. Prosit.

La legge non ammette ignoranza. Al San Paolo di notte si perde. Senza saper nè leggere e nè scrivere. Inter o Juve, Fiorentina o Udinese, Palermo o Lecce. La "giustizia" non conosce latitudine. Tutti uguali davanti alla Santa Inquisizione. E non torturatevi il cervello con alambicchi tecnici. Questa è magia pura, Chakra astrale in un anno custodito dalle buone stelle e chiuso sotto riflettori. E' il 2008 del San Paolo, il Signore delle Tenebre. Le mille e una notte di Fuorigrotta.

Ha alzato sette dita al cielo. Come quei bambini che imparano a contare. Diavolo di un Angelo il Fanciullino che trasfigura in allegorie per rivelarsi al mondo. Le esultanze di Hamsik sono didascalie. Anelli di un albero che rintracciano crescita e spiritualità. La prima venne fuori il 14 settembre del 2007 con la Sampdoria, il battesimo al San Paolo. Un gol da predestinato con la maglia stretta tra le mani per dire 'questa è la mia pelle'. Lì cominciò The Hammer. Contro il Palermo a Marzo segnò in fondo ad una notte infinita, di testa. E si accarezzò il ciuffo come Tony Manero nella febbre del sabato sera. Poi le mani sulle orecchie senza parlare: 'tanto urlate voi'. Il parastinco in mano agitato come vessillo gladiatorio. Il tiro di bowling inaugurato in Coppa Italia nel derby con la Salernitana. Il numero 17 mostrato di schiena verso la gioia, perché la fortuna sta cambiando. E' il Marek Style. Che diventò "new age" nel Maggio dei Monumenti, la nemesi del Milan al San Paolo. Lo slide di copertina: Hamsik coast to coast, il viaggio della gloria. Con la parentesi del cuore, un gesto d'amore verso l'infinito. La sua perla più bella. Perché un diamante è per sempre.

Spartano ed essenziale. Capelli arruffati e barba vissuta che sembra un Partigiano della Resistenza. Michele Pazienza è il calvinista "lacrime e sangue" della trincea azzurra. Stavolta s'è preso anche la prima fila. Per una bimba che cresce e che urla: me lo segni papà? Fatto. Dedicato a Rebecca.

Non conta chi parte per primo ma chi colpisce per ultimo. German Denis ce l'avrà nei cromosomi la filosofia del Fight Club. Perché è lui che ci mette sempre una croce sopra. Sipario e buonanotte. A Bologna uno squarcio tra le due torri, un tuono e tutti a casa. Col Siena ancora 'alzati e cammina', il tap in che vale 20 gocce di lexotan e serotonina per il San Paolo. Con il Lecce ha chiuso la cassaforte. E anche quando si è permesso di colpire per primo ha poi finito da solo l'opera: 3-0 alla Reggina. Bum Bum Bum Denis. Vamos bomber. Mamma butta la pasta, ha segnato il Tanque.

Se ne andrebbe sul Vesuvio a piedi per ringraziare il cielo più da vicino. Il Generale di Lucinico vuole scalare la leggenda. Di corsa come Forrest Gump verso un ideale rivoluzionario. Una storia chiusa in un pacco di Natale di qualsiasi millennio. Per una città che ai sogni chiede mutualità karmica ed ai miracoli un anticipo sull'eternità...

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