CarloTheMast Player

mercoledì 25 marzo 2009

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 29 - 24/03/09 [3]

PARTE TERZA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 29 - 24/03/09 [2]

PARTE SECONDA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 29 - 24/03/09 [1]

PARTE PRIMA

Napoli, Donadoni 'Dobbiamo voltare pagina'

Lallenatore del Napoli Roberto Donadoni ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky. Lintervista è andata in onda stasera allinterno di Spaccanapoli, la rubrica dedicata al club partenopeo in onda tutti i martedì alle ore 18.30 (e in replica a mezzanotte), su Sky Sport 1.

Come sono stati i primi dieci giorni a Napoli?

Di intenso lavoro, comera logico e normale che fosse. Cè da conoscere, cè da capire, è una fase di studio per me e anche per i giocatori. Si va avanti su questo tipo di discorso e poi la conoscenza darà indubbiamente qualche strumento in più per il futuro. Da qui alla fine del campionato, le nove partite saranno fondamentali per completare questa conoscenza, per valutare e poi avere le idee più chiare con la società, con il direttore Pierpaolo Marino e con il Presidente, per mettere le basi per la prossima stagione. Laspetto più impellente e che va curato di più in questa fase è quello psicologico, perché quando la squadra viene da una serie di risultati non positivi, in cui fa fatica, subentrano paure e tensioni eccessive. È chiaro che questo aspetto va subito rivisto e migliorato. Sono ragazzi giovani, la gran parte di loro non ha molta esperienza e questo ha influito in maniera negativa. Adesso devono convincersi che si devono mettere tutto alle spalle e riprendere la marcia.

Su Reja.

Quando un allenatore rimane cinque anni e passa dalla Serie C alla Serie A, è indubbio che ci sia affetto, che ci sia un legame, che ci sia un rapporto che comunque rimarrà nel tempo: indipendentemente dal fatto che adesso non sia più lallenatore del Napoli, queste sono cose che vanno riconosciute. Però, bisogna guardare avanti perché il Napoli ha necessità di voltare pagina, di riprendere un cammino che dia continuità a un progetto.

Napoli-Milan.

È bello vedere lo stadio pieno, vedere tanta gente che viene a tifare, la coreografia era stupenda, in più è coinciso con il fatto di giocare contro la mia ex squadra; ritrovare anche tanti ragazzi che fanno parte dalla Nazionale, salutarli, è stato bello ed emozionante. Poi, le cose sono andate nel modo migliore.

Questo Napoli dipende da Hamsik e Lavezzi?

Questa è una squadra che non può dipendere solo da Hamsik e Lavezzi, che sono sicuramente due giocatori di qualità, di talento e di prospettiva, ma ha necessità dellapporto di tutti. È una squadra che deve fare affidamento su tutto lorganico e, in questo organico, far emergere le qualità di questi giocatori più qualitativi. È una crescita che si deve fare insieme.

Da qui alla fine, che cosa ti aspetti da questo Napoli?

Non lo so, vedremo, non sono in grado di poterlo dire in questo momento. Posso solo dire che lavoreremo e che, sulle basi che stiamo cercando di mettere, dobbiamo crescere.

www.calciomercato.com

lunedì 23 marzo 2009

[Serie A Tim - 29°Giornata - Ritorno - 22.03.09] SSC Napoli 0 - AC Milan 0

Spettacolo, emozioni e un pareggio che alla fine sta più stretto al Napoli che al Milan. Non ha tradito le attese il posticipo del San Paolo: è finita 0-0, ma è stata una partita bella, aperta, vivace. Ha giocato bene la squadra di Donadoni, non è stata da meno quella di Ancelotti: le occasioni migliori le hanno avute però gli azzurri, che recriminano per un gol regolare annullato ad Hamsik nel finale del primo tempo e per almeno due clamorose opportunità avute da Zalayeta e Lavezzi nella ripresa. Frenando a Napoli, il Milan non riesce a tenere il passo di Inter e Juve e vede accorciarsi il vantaggio sul Genoa (quarto) a 4 punti, mentre Donadoni coglie il secondo pareggio consecutivo sulla panchina azzurra (e soprattutto una buona risposta dalla squadra).

HAMSIK RECRIMINA - Il nuovo tecnico, davanti ai 60mila del San Paolo, rispolvera il 3-5-2 e, rispetto alle attese, piazza Grava a destra invece di Montervino e preferisce Mannini a Datolo sulla corsia di sinistra. Davanti conferma per Lavezzi e Zalayeta. Ancelotti lascia in panchina Ronaldinho (con lui anche Kakà) e si affida a Pato e Inzaghi in avanti con Seedorf a supporto. In porta c'è Dida. Parte meglio il Milan che reclama un rigore per un tocco di mano di Santacroce e protesta per un fuorigioco fischiato ad Inzaghi. Ma il Napoli prende le misure, pressa molto alto e lascia ai rossoneri pochi varchi. Pato, il più vivace dei suoi, si defila spesso a sinistra per trovare più spazio. La squadra di Ancelotti fa molto possesso palla, quella di Donadoni prova a ripartire in velocità. Mannini prima e Zalayeta poi hanno due buone chance per sbloccare, ma peccano di imprecisione. Sono Inzaghi e Seedorf invece a mettere paura a Navarro che si fa trovare pronto. Il finale di tempo è tutto azzurro: Lavezzi costringe Dida ad un complicato intervento in due tempi, poi l'arbitro De Marco (su segnalazione dell'assistente Grilli) annulla per fuorigioco un gol regolare ad Hamsik, che aveva insaccato da due passi su assist di testa di Zalayeta: a tenere in gioco lo slovacco era Pirlo.

ZALAYETA E LAVEZZI SPRECANO - Nella ripresa il Milan prova a scuotersi: Ancelotti gioca le carte Kakà (fuori Seedorf) e Ronaldinho (escluso Inzaghi), ma il Napoli è in partita e non molla di un centimetro a centrocampo. Blasi, il più generoso, si becca anche un giallo che lo costringerà a saltare la sfida del 5 aprile a Genova con la Samp. I cambi non danno sprint al Milan, è invece la squadra di Donadoni a rendersi più pericolosa: Zalayeta spreca prima un'occasione clamorosa su delizioso assist di Hamsik, poi calcia debolmente e centrale a tu per tu con Dida. Due buone opportunità capitano anche a Lavezzi, ma il Pocho prima spreca su invito di Mannini, poi mette a lato da buona posizione. Il finale è infuocato: prima scintille fra Blasi e Beckham, poi una punizione dell'esterno inglese (convocato in Nazionale da Capello) che costringe Navarro a un intervento in due tempi. Finisce 0-0 e l'amaro in bocca resta soprattutto al Napoli.

Da: www.corrieredellosport.it

Intervista Dopo Partita SSC Napoli 0 - AC Milan 0 A Aurelio De Laurentiis E Roberto Donadoni

Non pensa al gol annullato ad Hamsik ed annullato per un fuorigioco inesistente:"Bisogna essere dei fenomeni per riuscire a vedere una differenza così tra un giocatore e l'altro". A Roberto Donadoni interessa la bella prova del Napoli, che nello 0-0 con il Milan è apparso in progresso: "I ragazzi sono stati bravi, grintosi, decisi, ci è mancato solo un pizzico di convinzione che non ci fa finalizzare bene. Ho cercato di lavorare sulla mia squadra, non sul Milan, questa settimana. Volevo dare sicurezza, cosa che sta crescendo. Siamo giovani, abbiamo necessità di ritrovare la fiducia che era venuta meno. La squadra aveva bisogno di far correre la testa: quando sai cosa devi fare, anche le gambe ti vengono dietro. Questa è una partenza... Volevo una squadra che si giocasse la partita a rischio di perderla. Abbiamo recuperato tanti palloni e poi li abbiamo concessi subito per una paura che non ci deve essere".

BENE I 'NUOVI' - A Donadoni sono piaciuti Grava e Mannini, di ritorno nella formazione titolare: "Grava è molto attento, e dà tutto quello che ha. Mannini aveva tanta voglia di tirar fuori quello che aveva accumulato in questi mesi di squalifica. Siamo anche in una situazione d'emergenza. Hanno davvero fatto bene. Tranne quando abbiamo concesso l'uno contro uno. Ma siamo stati bravi a non farli giocare con il loro ritmo. I miei primi giorni a Napoli? "Non ho mai visto così tanto un ufficio come in questi dieci giorni. Non mi sono ancora goduto la città".

DE LAURENTIIS E' SODDISFATTO - Il presidente De Laurentiis commenta serenamente il pari del Napoli con il Milan soffermandosi sul gol annullato ad Hamsik: ''La squadra c'è ed è tonica, ci ha messo tutto l'ardore. E c'era anche un gol regolare, ma per l'arbitro era difficilissimo vederlo. Sul mio cellulare ho ricevuto 7 sms che mi dicevano della regolarità del gol, ma era difficilissimo vederlo - aggiunge De Laurentiis ai microfoni di Sky Sport -. A me interessa comunque interessa che la squadra abbia reagito. Io non sono mai stato non convinto del Napoli. Non si può essere una volta bravi e una no. E' un Napoli in fieri, dal quale non si può pretendere tutto e subito, ma che ha una base solida con capacità tecniche, sentimento e spirito di competitività".

Da: www.repubblica.it

Intervista Dopo Partita SSC Napoli 0 - AC Milan 0 A Daniele Mannini

Daniele Mannini, migliore in campo nella gara con il Milan, non può che essere soddisfatto della sua prestazione. Soprattutto perchè è la prima dopo la sospensione della squalifica, per un ritardo ad un controllo antidoping, da parte del Tas. "Abbiamo pareggiato contro una grandissima squadra - ha affermato ai microfoni di Sky - Abbiamo dato il massimo, sono contento, perché dopo due messi di inattività, allenarsi tutti i giorni non era facile. Non ho mai mollato e voglio ringraziare il,pubblico che mi è sempre stato vicino. Tutto quello che potevo dare lo dato".

Certo che a recriminare per la mancata vittoria, più che i rossoneri, devono essere gli azzurri. "Con i se e con i ma è facile ragionare. E venuta fuori questa partita e va bene cosi. Siamo contenti, onore al Milan che ci ha messo in difficoltà. Nel secondo tempo abbiamo sfruttato un po le nostre caratteristiche, tutto qui".

venerdì 20 marzo 2009

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 28 - 17/03/09 [3]

PARTE TERZA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 28 - 17/03/09 [2]

PARTE SECONDA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 28 - 17/03/09 [1]

PARTE PRIMA

Un napoletano che tifa Milan è difficile da trovare. Un napoletano che tifa Milan quando i rossoneri giocano contro il Napoli ancora di più. Ma se quel napoletano si chiama Marco Borriello e nel Milan ci gioca (anzi, non gioca perché infortunato, ma cambia poco), allora il discorso è diverso. Lattaccante rossonero, intervistato per la trasmissione Spaccanapoli, racconta le sue emozioni a meno di una settimana dalla grande sfida del San Paolo. Ecco i brani più interessanti dell'intervista.

DONADONI - Il match sarà particolare soprattutto per Roberto Donadoni, che ha passato una vita al Milan e adesso si trova sulla panchina del Napoli. Per il tecnico bergamasco non è la prima volta da avversario con i rossoneri (due precedenti col Livorno: una vittoria e una sconfitta), ma lemozione sarà comunque tanta. Borriello, però, considera un altro aspetto. E quando gli viene chiesto se Donadoni è luomo giusto per far uscire il Napoli dalla crisi risponde così: «Credo di sì, perché é un professionista, uno che sta attento al minimo dettaglio. Napoli è una piazza difficile, si dovrà prima ambientare però ha le capacità per fare bene». Un giudizio lusinghiero, dunque. Che non risente del fatto che agli ultimi Europei lallora ct della nazionale allattaccante del Milan (allora reduce da una splendida stagione al Genoa) non ha fatto giocare nemmeno un minuto: «Certo, mi sarebbe piaciuto giocare almeno un minuto - afferma Borriello - anche perché Toni in cinque partite non ha mai fatto gol! E quindi un attaccante spera sempre di avere una chance. Non lho avuta, però lo ringrazio. Gli faccio il mio in bocca al lupo per questa sua nuova avventura».

MALEDIZIONE SAN PAOLO - Lanno scorso col Genoa giocò in un ambiente spettrale perché il San Paolo era senza spettatori. Questa volta non ci sarà proprio perché infortunato. Abbastanza perché Borriello parli di una maledizione: «Mi dispiace non essere di questa partita - dichiara - ci tenevo tanto! Ancora una volta non potrò vedere il San Paolo pieno di gente perché lanno scorso, quando vi giocai con il Genoa, il San Paolo era senza spettatori, per via della squalifica. Questanno non potrò giocare a causa dellinfortunio e quindi cè una maledizione! Spero di no (sorride, ndr). Spero, lanno prossimo, di poter entrare in quello stadio e di poter sentire il calore della gente. Sono stato tifoso del Napoli e so quanto è caloroso quello stadio!».

TIFO - A proposito di tifo, Borriello rivela a chi andrà domenica il suo sostegno. «Provo grande affetto per il Napoli e grande rispetto per i tifosi napoletani ma la maglia del Milan in questo momento è importante per me e la sento di più. I napoletani mi devono scusare ma tifo Milan».

SCELTE - Logico a questo punto chiedersi perché un attaccante del suo talento e per di più napoletano non abbia mai visto la maglia azzurra. Borriello la spiega così: «Mi sono sempre proposto al Napoli però la dirigenza ha sempre preso strade diverse facendo anche bene perché poi il Napoli ha vinto il Campionato di B, ha raggiunto la Coppa Uefa, ha preso dei buoni giocatori. Senza nulla togliere ai meriti dei dirigenti, però, mi sarebbe piaciuto vestire la maglia del Napoli». Hai fatto un provino con il Napoli? «Sì, ho fatto un provino con il Napoli, perché avevo un cugino, Gennaro Scarlato, che allepoca giocava nella Primavera. Feci un provino nei Giovanissimi. Sono stato una settimana a Marianella, dove allepoca cera il settore giovanile del Napoli, però non mi hanno preso. Fu una delusione per me. Poi feci i provini per la Roma, andai sette volte a Trigoria però Bruno Conti diceva che non crescevo e ancora oggi, quando mi vede, si mangia le mani. E poi è arrivata questa cosa del Granarolo, un settore giovanile che porta i ragazzi in Romagna e li fa girare in provino presso le varie squadre. Lì mi ha visto il Milan, mi notò Franco Baresi, che allora era il responsabile del settore giovanile del Milan. Così sono arrivato al Milan a 15-16 anni». Il Napoli resterà sempre il tuo sogno proibito? «Nel calcio mai chiudere la porta a nessuno. Non si può mai sapere, però adesso sono concentrato nel restare al Milan, confermarmi e vincere tanti trofei con la maglia rossonera».

Da: www.corrieredellosport.it

giovedì 12 marzo 2009

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 27 - 10/03/09 [3]

PARTE TERZA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 27 - 10/03/09 [2]

PARTE SECONDA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 27 - 10/03/09 [1]

PARTE PRIMA

Donadoni: «Napoli, puntiamo in alto»
De Laurentiis: «Risaliremo»

Poche chiacchiere, tanto lavoro, nessuna paura. Questo il credo professato dal neo tecnico del Napoli, Roberto Donadoni, nel corso della sua presentazione alla stampa. «Non mi sono spaventato - ha sottolineato - quando ho preso il posto di Lippi alla guida della nazionale campione del mondo, non mi spavento ora. Sono abituato a guardare avanti». E a chi gli chiede se non pesa l' eredità di Reja risponde ironico: «Sto tremando tutto...». L' ex commissario tecnico della nazionale ha detto di comprendere la delusione del pubblico per i risultati che non vengono, ma si è detto certo che «tutti assieme usciremo dalla crisi. I miei collaboratori? Bortolazzi è il mio secondo, Andreini è il preparatore atletico, Sergio Buso è il preparatore dei portieri. Si aggiungeranno ai collaboratori che gia' c'erano».

LE IDEE DI DONADONI - Il nuovo allenatore preferisce non fare proclami. «Essere qui è molto stimolante - ha spiegato Donadoni - è una bella sfida. Con il presidente c'è grande stima. Sono una persona concreta: la squadra sta attraverso un periodo di difficoltà, ora non avrebbe senso parlare d'Europa. L'organico è importante e non dobbiamo avere paura, sarebbe pericoloso stravolgere tutto. Ho le mie idee, ma prima di tutto deve rendirmi conto delle caratteristiche dei giocatori. Con la Reggina sarà una gara molto difficile. Reja? L'ho sentito, ci vedremo dopo la conferenza. È un'ottima persona, gli vanno riconosciuti tutti i risultati cha ha ottenuto qui».

LE RAGIONI DI DE LAURENTIIS - Sull'esonero di Reja e la scelta di Donadoni, il presidente De Laurentiis ha chiarito: «Abbiamo vissuto cinque anni molto importanti, di costruzione - ha spiegato il numero uno del Napoli - Ogni anno abbiamo avuto un momento di crisi e di sconforto. Molte volte Reja avrebbe voluto mettersi da parte, noi invece l'abbiamo sempre sostenuto. Quest'anno, però, la serie negativa si è dilungata e lo spogliatoio rischiava di non crederci più». «Anni fa ho conosciuto Donadoni e un pensiero a lui l'ho fatto spesso - ha continuato De Laurentiis - Poi, dopo la sconfitta contro la Lazio, mentre ero a Los Angeles, mi sono interrogato in maniera pesante chiedendomi cosa fare. Ieri mattina infine, intorno alle ore 11, c'è stato l'incontro tra me, Donadoni e Marino a Roma».

L'ADDIO DI REJA - Una bottiglia di spumante per brindare con quelli che lo hanno accompagnato nel corso di questi cinque anni: è stato questo uno dei momenti della mattinata di Edy Reja, l'ex allenatore del Napoli esonerato nella tarda serata di ieri. Il tecnico, che da sempre alloggia all' Holiday Inn di Castelvolturno, quartier generale azzurro, ha saputo dell'esonero direttamente dal presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis. Il 63/enne allenatore è ancora nella sede del litorale domizio in attesa di scambiare le ultime battute con la dirigenza azzurra.

Da: www.corrieredellosport.it



CIAO REJA!!!!!!!!!!

mercoledì 11 marzo 2009

Intervista Dopo Partita SSC Napoli 0 - SS Lazio 2 A Edy Reja

Altra sconfitta per il Napoli che ha raccolto solo due punti nelle ultime 9 partite. Deluso ovviamente Reja, ma soprattutto per il risultato e non per la prova della sua squadra, che il tecnico azzurro giudica positiva: «Per un'ora il Napoli contro la Lazio ha fatto molto bene, le palle gol più importanti le abbiamo avute noi ma Muslera è stato insuperabile. La prestazione della squadra è stata positiva, almeno fino al gol di Rocchi. Un episodio che è tutta colpa nostra, una rete così non si può prendere. Tre giocatori sono andati su Foggia e Rocchi è rimasto solo dall'altro lato, davanti a Navarro. Queste sono ingenuità che si pagano carissime. In questo momento siamo in un vortice e non riusciamo a uscirne».

MAGGIO KO - Ad aggravare il momento negativo per il Napoli, un altro infortunio dopo quello di Gargano. Oggi al San Paolo si è fatto male Maggio: «Piove sul bagnato per noi, Christian se tutto andrà bene starà fuori 40-50 giorni». Per il centrocampista azzurro, però, si teme la lesione ai legamenti e uno stop molto più lungo. Solo gli esami chiariranno l'entità dell'infortunio.

NERVOSISMO - La vigilia della partita è stata caratterizzata da un po' di nervosismo in allenamento, culminato nello scontro fra Denis e Santacroce: «Sono cose che possono succedere in campo, non è niente di grave anche se qui si ingigantisce sempre tutto. E' stato solo un calcione da dietro e una reazione stizzita».

IL FUTURO - Chiusura sul futuro: «La mia permanenza sulla panchina del Napoli? Mi sento tranquillo, come sempre. Poi dovete chiedere alla società. Le voci si sentono da tempo, se ne parla da dicembre, ma io non mi sento in discussione».

Da: www.corrieredellosport.it

lunedì 9 marzo 2009

[Serie A Tim - 27°Giornata - Ritorno - 08.03.09] SSC Napoli 0 - SS Lazio 2

Napoli-Lazio: Un campionato mediocre aspetta il Napoli!

In un mare in tempesta il Napoli non ha trovato per evitare di affogare nemmeno la Dea Bendata, cui aggrapparsi, e, al termine di una partita in cui le due squadre si sono sostanzialmente annullate, gli azzurri hanno finito per perdere anche contro la Vecchia Signora per uno sfortunato autogol di Blasi. La cronaca ci impone, quindi, di dire che il Napoli in questo periodo non è certo fortunato, ma la ragione ci induce ad evidenziare che, se una squadra perde sei delle ultime otto partite, non può essere sempre stata sfortunata.

Lennesima sconfitta sembrava aver allontanato ogni velleità europea, ma la mediocrità di questo campionato concede al Napoli unaltra chance per tornare nel giro che conta. Se si guarda attentamente la classifica, ci si accorge che, nonostante da otto partite il Napoli sostanzialmente sia fermo ai box, solo una vittoria separa gli azzurri dal settimo posto, detenuto dalla Lazio.

Il momento dei bilanci, perciò, va rinviato di qualche partita, perché lessenziale adesso è che il Napoli ritrovi i tre punti, perche Reja e i suoi ragazzi davvero non meritano di finire così ingloriosamente una stagione, che nella prima parte li ha visti grandi protagonisti.

A quel punto, quando davvero ogni obiettivo sarà svanito, i vertici della società azzurra dovranno con chiarezza e sincerità esporre alla città i loro programmi per il futuro. Lambiguità di un Presidente, che dichiara di avere offerto carta bianca a Marino per operare sul mercato, quando poi alla resa dei conti è stato acquistato a Gennaio un solo giocatore, Datolo, tuttora un oggetto misterioso, può generare aspettative pericolose, destinate a essere deluse.

Cè bisogno di chiarezza, perché in questo momento si fa fatica a capire quale sia la linea programmatica che la società intende perseguire. A lungo si è detto che il Napoli sul mercato avrebbe operato in maniera prospettica, cercando i giovani talenti del futuro, ma, dopo gli acquisti di Hamsik, Lavezzi, Gargano e Santacroce, si è puntato su gente come Rinaudo e Aronica, non certo calciatori prospettici.

La società deve, poi, acquisire maggiore forza e solidità, perché la sensazione di debolezza, offerta in queste settimane di difficoltà, è davvero sconcertante. Una società seria non può, per ottenere una tregua dalle teste calde della piazza partenopea, acconsentire alle loro richieste, scaricando di fatto ogni responsabilità sui suoi giovani calciatori. Se davvero, come riportato da diverse fonti, mai smentite dalla società, gruppi organizzati hanno invitato i giocatori a non farsi vedere in giro per feste, le alte cariche sarebbero dovute intervenire per denunciare queste minacce, anziché avvallarle per settimane con un ritiro punitivo senza senso, che ha mortificato la dignità e alimentato la paura dellintera rosa.

In ultimo urge chiarezza su quale sarà la futura guida tecnica della squadra. Reja è un galantuomo, che merita per la sua storia personale di finire questa stagione, ma ha dimostrato a Torino, come in tante altre trasferte, di trasmettere la sua paura anziché coraggio alla truppa. Se per unintera settimana provi un modulo, per semplificare, alla romana, non puoi alla verifica del campo ripresentare una squadra imbottita di difensori con Santacroce, Contini, Cannavaro al centro, e Montervino e Vitale sulle fasce. In questo modo ti consegni allavversario, regalandogli un intero tempo, e alimenti i rimpianti, quando poi, come spesso è accaduto, nella ripresa il Napoli, libero da ogni zavorra mentale, costringe lavversario nella sua metà campo.
Da: www.capitoloprimo.it

giovedì 5 marzo 2009

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 26 - 03/03/09 [3]

PARTE TERZA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 26 - 03/03/09 [2]

SECONDA PARTE

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 26 - 03/03/09 [1]

PRIMA PARTE

Zdenek Zeman, ex allenatore di Napoli e Lazio, ha rilasciato alcune dichiarazioni a SpaccaNapoli, programma in onda ogni martedì su Sky.

"Napoli è una piazza dove si poteva fare bene e dare qualche gioia in più ai tifosi azzurri. Io sono arrivato a Napoli nel periodo sbagliato, ho qualche rimpianto. Oggi al comando del club c'è una società equilibrata, quindi un allenatore può fare bene il suo lavoro. Certo la squadra è in crisi, ma credo che riuscirà a venirne fuori. Il problema è a centrocampo, dove manca un pò di qualità. Napoli-Lazio sarà una partita molto equilibrata, decisivo sarà il pubblico napoletano. Zarate o Lavezzi? Sono due bravissimi calciatori".

domenica 1 marzo 2009

Intervista Dopo Partita FC Juvenuts 1 - SSC Napoli 0 A PierPaolo Marino [2]

PARTE SECONDA

Intervista Dopo Partita FC Juvenuts 1 - SSC Napoli 0 A PierPaolo Marino [1]

PARTE PRIMA
Marino: «Con la dolce vita il Napoli vinceva...»
Il dg: «Adesso basta ritiri». Reja: «Sì, non servono a niente. Io mi sento al sicuro»
«Sono al Napoli da cinque anni e ogni settimana mi viene affiancato un nuovo allenatore, e questo mi dispiace». Edy Reja parla del momento difficile del suo Napoli, che ha conquistato solo due punti in otto partite. «Io ci metto tutta l'anima e il cuore - dice a Sky smentendo di aver pensato alle dimissioni - Non è il ritiro che ci può tirare fuori da questa situazione». E proprio sul ritiro che prosegue ormai da qualche settimana ha le idee chiare: dovrebbe essere annullato. «Io approverei ma è la società che decide. Se dovessero chiedermi un parere, la mia opinione è che i ritiri non servono a niente, i ragazzi adesso hanno bisogno di serenità».

IL FUORIGIOCO - Sulle immagini del gol annullato per fuorigioco nel finale di partita: «Preferisco non vederle. Si, ci sarà stato un centimetro, mi sembra che era in linea. Qualche volta lo vendono, qualche volta no. Speravo lasciasse correre. Invece, così non è stato. Forse meritavamo miglior sorte. Meritavamo anche il gol, forse, per quello che abbiamo fatto nel secondo tempo in modo particolare». C'è stata un po' di sfortuna? «Non è sufficiente parlare di sfortuna. Quello che a me interessava, era vedere la squadra motivata, che ha fatto molto bene nel secondo tempo. E sicuramente in crescita e questo mi fa molto piacere. La Juve era in difficoltà in tutto il secondo tempo. In fase difensiva abbiamo fatto molto bene, abbiamo creato, non delle palle gol nitide, perché loro si sono chiusi molto bene. Abbiamo avito, forse, qualche palla in più di loro. Purtroppo, adesso è un momento così. Limportante è aver ritrovato lo spirito giusto. Rispetta da altre partite, mi sembra che questa sia stata ottima».

I SINGOLI - Hamsik e Lavezzi sono sembrati un po' in difficoltà: «Non giocavamo mica contro nessuno, giocavamo sicuramente contro dei giocatori importanti, non era facile trovare degli spazi. Siamo abituati a vedere Lavezzi fare delle grandissime prestazioni, ma non è che può giocare sempre a grandi livelli. Lui la sufficienza la da sempre. A me interessa che giochi sempre così. Anche oggi ha fatto una buona gara». E Datolo? «È dotato sul piano tecnico, ha una bella visione di gioco, è un buon elemento. Sono soddisfatto. Lui fraseggia molto bene»

IL RAPPORTO CON IL PRESIDENTE - La panchina però non è in discussione: «Posso assicurare, perché con il presidente parlo ogni giorno, che cè rispetto e stima. Se mi rendessi conto che cè qualcosa che non va, che non riesco ad esprimere al massimo nel mio lavoro, sarei il primo a dire al presidente, lasciamo stare, chiudiamo qui, andate avanti voi. Probabilmente qualcuno della stampa, non tutta la stampa di Napoli, in modo particolare, che butta fuori delle voci, che non esistono assolutamente. Da cinque anni sono a Napoli ed ogni settimana mi viene affiancato un nuovo allenatore. Mi dispiace che si verifichino queste situazioni. E chiaro che, quando perdi sette partite di fila fuori casa, puoi essere in discussione. Io ci metto il cuore, ma anche lanima. Cerco di dare tutto me stesso, se poi non basta non ci posso fare niente».

MARINO - E pronta arriva la risposta del dg Pierpaolo Marino, che annuncia: «Era già deciso che i ragazzi avrebbero avuto due giorni liberi e non è previsto un ritiro nei primi giorni della prossima settimana. Quando si perde tanto come stiamo facendo noi si cercano tutti i rimedi possibili e anche questo del ritiro l'abbiamo provato: continuare a ricorrervi ancora non ci porterà a niente. Certo è che quando i giocatori facevano la dolce vita si vinceva, ora che stanno in ritiro si continua a perdere punti...», conclude con un sorriso.

Intervista Dopo Partita FC Juventus 1 - SSC Napoli 0 A Edy Reja

"Sul gol annullato preferisco non commentare, mi sembra che era in linea, qualche volta si puo' vedere, altre no. Forse meritavamo miglior sorte, non meritavamo di prendere il gol e poi per quello che abbiamo fatto, soprattutto nel secondo tempo". Lo ha detto Edi Reja al termine della sconfitta di misura del Napoli sul campo della Juventus. "Non basta parlare di sfortuna, volevo vedere la reazione della squadra che ha fatto bene ed e' in crescita - aggiunge il tecnico del Napoli - la Juve era in difficolta', nonostante qualche ripartenza che hanno fatto. In difesa la squadra si e' espressa bene, abbiamo creato, con palle nitide ma loro si chiudevano bene. Abbiamo avuto qualche palla in piu' di loro ma e' importante aver trovato lo spirito giusto". Reja sulla prova di Lavezzi. "Abbiamo giocato con calciatori importanti, la Juve si chiude bene e con la difesa alta.
Lavezzi siamo abituato a vederlo fare grandissime prestazioni, ma non puo' essere sempre a grandi livelli, a me interessa che giochi cosi', magari qualche volta puo' avere un innalzamento del rendimento, anche oggi ha fatto bene. Datolo sul piano tecnico ha fatto bene, controlla bene la palla con visione di gioco, si sacrifica per i compagni. Un giocatore che e' dotato tecnicamente, fraseggia bene con i compagni. Ho preferito Montervino a Maggio perche' il primo aveva fatto bene in coppa Italia, aveva contenuto bene Giovinco, oggi non ha dimostrato freschezza. Le due punte erano molto distanti, nel secondo tempo ho cambiato". "Dal punto di tecnico siamo migliorati - spiega ancora Reja - all'inizio la Juve ha cercato di imporre ritmi abbastanza alti e abbiamo contenuto l'avversario. La Juve dopo un'occasione all'inizio e' arrivato il gol al 45' con la conclusione deviata da Blasi. Abbiamo carattestiche particolari, quando abbiamo spazi attacchiamo bene, le difese se ci chiudono ci sovrastano. Non abbiamo giocatori con stazza particolare. Quando alziamo la palla non la prendiamo mai e le difese hanno dei vantaggi. De Laurentiis? Posso assicurare che con il presidente parlo giornalmente, c'e' rispetto e stima. Se mi rendessi conto che qualcosa non va sarei il primo a dire di lasciar stare. Qualcuno della stampa, non tutta, butta fuori voci che non esistono. Sono da 5 anni a Napoli, ogni settimana mi viene affiancato un nuovo allenatore.
Mi spiace che si verifichino queste situazioni, ci metto il cuore e l'anima, metto tutto me stesso e se non basta non posso farci niente. I ragazzi devono stare sereni, non e' che il ritiro possa farci cambiare situazione. Il ritiro? Io eseguo gli ordini del club, se mi chiedono un parere sui ritiri dico per esperienza che non servono a niente. Sul calo della squadra dico che se lo sapessi troverei subito la medicina. Oggi ho ritrovato la squadra motivata, ho visto impegno e una buona prestazione. Veniamo via da Torino con un autogol, qualche volta quando sei fortunato la palla va in braccio al portiere.
Ripeto, meritavamo miglior sorte".

[Serie A Tim - 26°Giornata - Ritorno - 28.02.09] FC Juvenuts 1 - SSC Napoli 0

Juventus-Napoli 1-0: I bianconeri non mollano, per i ragazzi di Reja è crisi nera
Decide una rete di Marchisio.
Per 24 ore la Juventus torna a -6 dall'Inter. I bianconeri superano a fatica un Napoli che manca l'appuntamento con la vittoria per la nona gara consecutiva. Partita sulla falsa riga di quella dell'anno passato quando, sempre di sera, la Vecchia Signora si impose di misura e senza entusiasmare.

In campo - La Juventus si presenta con il solito 4-4-2. A centrocampo non ci sono nè Sissoko nè Tiago, rimpiazzati rispettivamente da Poulsen e Marchisio, mentre l'attacco è affidato ai senatori Del Piero e Trezeguet. Il Napoli risponde con il 3-5-2. Rispetto alla probabile formazione della vigilia, Contini prende il posto di Aronica in difesa e Montervino va a piazzarsi a centrocampo sulla fascia destra al posto di uno stanco Maggio. In avanti, infine, è Denis a vincere il ballottaggio con Russotto.

Si gioca - Partenza forte dei padroni di casa che nei primi 20 minuti di gara tengono in scacco la retroguardia partenopea. Tra gli ospiti molto bene Navarro: il portiere argentino si scalda le mani al 10' bloccando una conclusione centrale dalla distanza di Del Piero e si supera cinque minuti più tardi quando con i piedi respinge la conclusione ravvicinata di Trezeguet, conclusione sulla quale si avventa Giovinco che però non trova la porta. Al 17', poi, solita punizione di Del Piero e ancora Navarro bravo a distendersi e deviare in corner. Il Napoli, invece, hbada più a non scoprirsi venendo fuori alla distanza con Hamsik che sull'unica ghiotta occasione della prima frazione si vede dire no da Buffon. Ma proprio nelle battute finali dei primi 45 minuti arriva il vantaggio juventino: conclusione da fuori area di Marchisio che trova la deviazione determinante di Blasi. Navarro spiazzato e Madama avanti.

E se il primo tempo era stato abbastanza avaro di emozione, peggio è stato il secondo. I bianconeri non sono quasi mai arrivati dalle parti dell'area del Napoli. Gli ospiti, invece, ci hanno messo più volontà, anche grazie a qualche lampo di vivacità regalato da Datolo, ma non hanno mai fatto sussultare i propri sostenitori (arrivati lo stesso a Torino nonostante il divieto dell'Osservatorio del Viminale, ndr). Nel finale, una Juve in debito d'ossigeno si è vista schiacciare nella propria metà campo, ma il "Forte Apache" bianconero ha retto l'urto delle folate offensive, portando a casa un risultato che non convince. Ultimo sussulto per il Napoli che ha gridato al goal a due minuti dal termine ma sulla conclusione di Lavezzi il gioco era già fermo per fuorigioco di Cannavaro.

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