CarloTheMast Player

mercoledì 25 febbraio 2009

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 25 - 24/02/09 [3]

PARTE TERZA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 25 - 24/02/09 [2]

PARTE SECONDA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 25 - 24/02/09 [1]

PRIMA PARTE

Il responsabile del settore giovanile della Juventus, ex difensore del Napoli, Ciro Ferrara, intervistato da Sky per lo speciale Spaccanapoli ha dichiarato: Non mi aspettavo questo momento così difficile per il Napoli ma in un campionato ci può stare. Una piazza come Napoli sappiamo che non è facile ma Reja è un allenatore che sa come gestire questi momenti. Mi dispiace per i fischi per Paolo Cannavaro. I fischi sono ingiustificati qualora sono rivolti a lui solo perché è napoletano, perché è il capitano del Napoli e perché si chiama Cannavaro. Il ritiro? Sono sempre stato un po contrario però è chiaro che in questo momento viene fatto per tenere unito il gruppo e mantenere alta la concentrazione. Napoli è una città molto difficile per un calciatore. Chi ha la forza di reagire in momenti negativi vuol dire che è un giocatore da Napoli. Tra Lavezzi ed Hamsik? Non saprei chi scegliere. Lavezzi è un po lidolo incontrastato ma Hamsik è un giocatore di grandissima qualità che mi piace molto.

SSC Napoli - Sky Sport 24 -

Napoli, continua il ritiro anti-crisi. Azzurri sotto accusa
Il day after dopo la sconfitta in casa per mano del Genoa, la dura contestazione dei tifosi di domenica sera al San Paolo con la squadra in ostaggio all'interno dello stadio e il ritorno nel ritiro di Castelvolturno: a Napoli è sempre più aria di guerra
Il day after in casa Napoli dopo la sconfitta in casa per mano del Genoa, la clamorosa contestazione dei tifosi di ieri sera al San Paolo con la squadra in ostaggio per ore all'interno dello stadio e il ritorno nel ritiro di Castelvolturno, ha fatto registrare un sostanziale nulla di fatto, con alcune decisioni importanti rimandate a domattina.

Oggi ancora incontri e colloqui tra dirigenza, tecnico e giocatori: sul tappeto i motivi della crisi (due punti in sette gare di campionato ed eliminazione dalla coppa Italia), ma anche la posizione del tecnico Edy Reja ("non ho la sensazione che la squadra non mi segua piu', nel caso, comunque, queste sono valutazioni che spettano alla societa'", ha detto ieri il tecnico azzurro), e l'eventualita' di proseguire o meno il ritiro in vista della trasferta di sabato prossimo a Torino contro la Juventus.

Una prima riunione collettiva, nel corso della mattinata, ha gettato le basi per quello che doveva avvenire in serata, ovvero un summit tra tutte le componenti del Calcio Napoli e una rappresentanza dei tifosi partenopei, attesa a Castelvolturno per le 19. L'incontro pero' e' saltato e allora si e' rimasti in attesa, ovvero tutti anche stasera in ritiro, nonostante molti giocatori azzurri (a conferma di una certa spaccatura in seno al gruppo), fin da ieri sera, non abbiano visto di buon occhio questa soluzione, premendo per uno 'sciogliete le righe' di un paio di giorni e, magari, una partenza anticipata per il Piemonte. Ad allentare un po' la tensione oggi ci ha pensato l'arrivo di mogli, figli e fidanzate di alcuni giocatori, che hanno reso l'atmosfera nell'hotel del litorale domizio, quartier generale del club azzurro, meno pesante.

Domani, comunque, si tireranno le somme, anche se sembra molto plausibile che si rispetti il programma originario, magari anticipando a giovedi' la partenza. Resta da stabilire se domani e mercoledi' gli azzurri resteranno in ritiro o meno. La squadra intanto, effettuera' domani una seduta doppia a porte chiuse. Sara' il primo passo verso la difficilissima trasferta contro i bianconeri di Ranieri, che sara' preludio a un'altra delicata gara, quella interna con la Lazio. Partite con ogni probabilita' senza appello, visto il crollo verticale fatto registrare dal Napoli in questo micidiale 2009. Un crollo che ha portato la squadra azzurra dalla zona Champions a un molto provvisorio decimo posto, e sul banco degli imputati un po' tutti: Marino e De Laurentiis per la scarsa efficacia del mercato di riparazione (dal quale sono arrivati Datolo e Bucci); Reja per la gestione del gruppo e l'incapacita' di proporre un gioco apprezzabile; i giocatori per il rendimento deficitario causato, vox populi, da una condotta non proprio irreprensibile al di fuori del rettangolo di gioco.

Insomma, la sensazione e' che il giocattolo possa rompersi. Causando un terribile effetto domino. Ieri, per la prima volta, e' stato duramente contestato il direttore generale Pierpaolo Marino, invitato senza giri di parole dai tifosi ad andar via. Ieri (ma questa non e' la prima volta) Reja ha chiesto la fiducia alla societa' ed e' stato per un paio d'ore decisamente in bilico tra la conferma e l'esonero. Soprattutto, da ieri, qualcosa e' cambiato nel rapporto tra i giocatori e i propri sostenitori. Fino a poche settimane fa i calciatori azzurri erano eroi intoccabili (ai quali venivano pure restituiti orologi e auto rubate...), idolatrati, ai quali, visto che il Napoli andava a gonfie vele, si permetteva un po' tutto. Anche qualche comportamento un po' sopra le righe, verso il quale si chiudeva un occhio, a volte anche due. Adesso non piu'. I nodi sono venuti al pettine, e gli stessi ultra' hanno chiesto alla societa' un giro di vite: basta serate in discoteca e notti in bianco. E' il prezzo da pagare, soprattutto a queste latitudini, quando la ruota non gira. E' l'effetto della crisi di risultati e dei sogni infranti. Riprendere il passo non sara' facile.

lunedì 23 febbraio 2009

Intervista Dopo Partita SSC Napoli 0 - FC Genoa 1 A Edy Reja

[Serie A Tim - 25°Giornata - Ritorno - 22.02.09] SSC Napoli 0 - FC Genoa 1

Napoli-Genoa 0-1: Jankovic goal, ma il GENIO è GASP!
Napoli sempre più in crisi il Napoli. Gara deludente, guizzo nella ripresa del serbo entrato dalla panchina.

Lastinenza da vittoria del Napoli continua, ma continua soprattutto il sogno Champions del Genoa che al termine di una partita per lunghi tratti equilibrata e piuttosto spenta conquista tre punti grazie ad un acuto di Jankovic. Non è bastato ai padroni di casa lapporto di circa 50.000 spettatori, la bella realtà della prima parte della stagione non esiste più.

In campo Reja recupera Hamsik ma non Iezzo (tra i pali ancora fiducia a Navarro) e decide di rilanciare dal primo minuto Blasi e Santacroce finiti da alcune partite nel dimenticatoio. A sinistra Vitale vince in extremis il ballottaggio con largentino Datolo mentre in attacco, causa infortunio di Zalayeta, cè la conferma di Denis in coppia con Lavezzi. In casa Genoa, invece, Gasperini deve rinunciare agli squalificati Biava e Juric che vengono rimpiazzati rispettivamente dal greco Papastathopoulos in difesa e da Milanetto a centrocampo. In attacco fiducia a Mesto e Palladino che completano con Milito il tridente offensivo. Sculli e Jankovic si accomodano in panchina.

Si gioca Dopo il doveroso minuto di silenzio per ricordare la fresca scomparsa del grande Candido Cannavò, il signor Orsato di Schio può finalmente fischiare linizio dellincontro. Partenza decisa del Genoa ma è il Napoli ad avere per primo lopportunità di sbloccare lincontro: al 7 bella punizione-cross di Vitale dalla fascia sinistra e stacco imperioso di Denis che alza però troppo la mira sciupando di fatto unottima occasione. Al 19 clamorosa ingenuità difensiva di Vitale che anziché spazzare il pallone dalla propria area di rigore decide di consegnarlo a Milito sul quale è provvidenziale luscita bassa di Navarro. Il primo tempo scivola via senza ulteriori sussulti con due squadre che sembrano preoccupate maggiormente a non prendere gol anziché trovare il modo di come farlo. Troppi errori di misura in fase di palleggio soprattutto nelle fila del Napoli che spinto dal suo grande pubblico cerca comunque di fare la partita. Evidente la differenza tra i due centravanti in campo: da una parte Milito sembra avere una calamita al piede, dallaltra Denis stenta non poco a far salire la propria squadra. Proprio el Tanque al 42 avrebbe la possibilità di lanciare Lavezzi in porta ma il suo passaggio è troppo lento e permette così a Ferrari il recupero in extremis. Al 45 ci vuole una giocata alla Lavezzi per accendere il San Paolo: sul lancio di Blasi è a dir poco perfetto lo stop al volo del numero 7 del Napoli che, tutto spostato sulla sinistra, si accentra e scarica un vero e proprio bolide verso Rubinho con il pallone che si perde a pochi centimetri dal palo alla destra del portiere brasiliano. Questa lultima emozione di un primo tempo a dir poco soporifero.

Al rientro in campo per la ripresa non ci sono novità di formazione né da una parte e né dallaltra. Subito in apertura ennesimo movimento sbagliato di Denis che al 52 sbarra la strada a Vitale lanciato a rete da Hamsik vanificando di fatto lottima verticalizzazione dello slovacco. Al 56 Gasperini rompe gli indugi e inserisce contemporaneamente Sculli e Jankovic al posto di Mesto e Palladino per un 3-4-3 molto più offensivo. Proprio Jankovic avrebbe subito loccasione di sbloccare la gara ma ben imbeccato da Milito calcia malamente sul fondo da ottima posizione. Lequilibrio continua a regnare sovrano anche se gli ospiti con la freschezza dei nuovi entrati sembra poter pungere di più nelle ripartenze. Al 68 azione da manuale dei rossoblu: da Milanetto a Thiago Motta che verticalizza centralmente per Jankovic bravo a superare Paolo Cannavaro e a batte imparabilmente Navarro in uscita. Da qualche minuto il vantaggio rossoblu era però nellaria. Reja cerca di correre ai ripari e ad un quarto dora dalla fine decide di inserire Pià e Russotto al posto dei deludenti Maggio e Denis. All80 è però il Genoa a sfiorare il raddoppio con un bel colpo di testa del solito Jankovic sulla punizione-cross di Milanetto dalla destra ma Navarro vola alla sua destra e blocca. Poca cosa la reazione del Napoli se si eccettua un tiro dalla distanza di Vitale all86 ben bloccato a terra da un attento Rubinho. Finisce in trionfo per il Genoa, la crisi del Napoli continua.

mercoledì 11 febbraio 2009

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 23 - 11/02/09 [1]

PARTE PRIMA

Processo al Napoli, Reja: «Siamo caduti nella trappola delle esaltazioni»
Sabato sera contro il Bologna il tecnico ritornerà al «vecchio» modulo. Probabile attacco Lavezzi-Zalayeta
Ci ha messo ancora una volta la faccia. E si è assunto le responsabilità del momentaccio del suo Napoli. Edy Reja ha fatto ciò che un tecnico deve fare, senza alibi. Ieri, a metà mattina, ha lasciato i giocatori in campo a proseguire l'allenamento con il suo vice, Viviani. Ha raggiunto la sala stampa, pronto a recitare il mea culpa. Con grande serenità, tradito soltanto da un colpetto di tosse - come a schiarirsi la voce - prima di cominciare a rispondere alle domande. Affronta di petto le critiche, con il solito stile pacato. Che gli permette, nel bel mezzo di una crisi di risultati, di garantire che il suo Napoli tornerà presto a fare bene. «Serve una vittoria, poi la tensione e la paura caleranno in maniera naturale». Alza il coperchio di una pentola che bolle e prova a raffreddarla. Insistendo ora su un verbo diverso: vincere. «Non importa giocare bene, questo è un momento in cui i risultati sono importanti».

De Laurentiis, però, le aveva chiesto un Napoli all'attacco. Un Napoli che diverte.
«Anche io al suo posto avrei chiesto la stessa cosa. Lui era contento dopo la sconfitta con la Juve in Coppa perchè aveva visto un buon Napoli. Io e la squadra eravamo molto dispiaciuti».

Il Napoli sembra entrato in un tunnel pericoloso. Si è dato una spiegazione?
«Stavamo giocando un calcio bellissimo, andando al di là di ogni previsione. Io stesso ero diventato per la stampa l'allenatore più bravo d'Italia. Così abbiamo perso la bussola, io per primo. Sono caduto nell'esaltazione generale come una quaglia. Ho sbagliato dovevo rendermi conto, invece, che non potevamo imporre il nostro gioco ovunque. Dovevamo restare con i piedi per terra. La mia è una squadra operaia, l'errore strategico è stato perdere di vista questo aspetto».

Ha avuto sentore di cali di attenzione nello spogliatoio, proprio nei suoi riguardi?
«Sì, ma questo è normale. Sono diversi anni che stiamo insieme. Ci può stare. Ma credo che ci voglia rispetto per il ruolo che ho, l'attenzione nei confronti del tecnico è sempre necessaria. Chi non ascolta è un presuntuoso».

E' un messaggio a qualcuno?
«No, qui non si parla per messaggi. Anzi. Ora parlerò a chiare lettere con ognuno dei miei calciatori, anche chi gioca soltanto per pochi minuti. Siamo tutti nella stessa barca e dobbiamo remare insieme ».

Il modulo nuovo. Si è pentito di averlo sperimentato a Palermo, visti i risultati?
«Il Napoli non ha subìto due gol in dodici minuti per il modulo, ma soltanto per disattenzione, aggiungo che abbiamo avuto il possesso palla, che avevamo un gioco. Sterile, ma gioco. Il Palermo si è disposto in nove dietro la linea difensiva. Se l'avessimo fatto noi al San Paolo ci avrebbero fischiati. Detto ciò, certo eravamo stanchi, mancava freschezza. Avrei dovuto valutare meglio queste cose. Questo è un momento in cui bisogna dare sicurezze ».

Lo riproporrà?
«Ripeto, contro Bologna e Genoa, due partite in casa, abbiamo necessità assoluta di punti. La sicurezza è il 3-5-2, non è detto che poi in futuro non possa ripensare di nuovo al nuovo modulo».

Ora cosa la preoccupa di più?
«Sul piano della corsa la squadra c'è. Invece c'è stata troppa presunzione. Io non ho sentito questo campanello di allarme e siamo caduti tutti nella trappola. Recuperare l'umiltà e tornare ad essere squadra operaia, mi rassicurerebbe moltissimo».

Sì, ma servono anche i gol. Denis E Zalayeta non ne hanno fatti tantissimi.
«Le statistiche dicono questo, ma i gol non devono farli solo le punte. Noi abbiamo un centrocampista, Hamsik che è capocannoniere. Le altre squadre magari non ce l'hanno. A noi mancano i gol su punizione, quelli degli esterni».

Si meraviglia sentendo spifferi qua e là su eventuali successori?
«Li ho sempre sentiti e sono qui da cinque anni. Chiaro che vorrei restare più a lungo possibile».

martedì 10 febbraio 2009

Intervista Dopo Partita US Palermo 2 - SSC Napoli 1 A Edy Reja

[Serie A Tim - 23°Giornata - Ritorno - 08.02.09] US Palermo 2 - SSC Napoli 1

Palermo-Napoli 2-1: Al "Barbera" si accende la stella di Miccoli
L'attaccante pugliese offre due assist ai compagni. Di Hamsik il goal azzurro.
Il Palermo si aggiudica il posticipo della 23° giornata di Serie A, battendo il Napoli per 2-1. Il match si decide nel corso del primo tempo, quando un Miccoli stratosferico consegna due assist su vassoio dargento a Migliaccio e Simplicio. Un Napoli volenteroso, ma poco pungente, non riesce nella rimonta. E in classifica il sorpasso è compiuto.

In campo Il Palermo ritrova Miccoli dal primo minuto, dopo unassenza di oltre un mese. Ballardini si affida alla formazione più collaudata, con linserimento di Kjaer al centro della difesa al posto dellinfortunato Carrozzieri. Reja, invece, varia il modulo: Maggio parte dalla linea dei difensori, Bogliacino prende il suo posto nel centrocampo a tre. Denis vince il solito ballottaggio con Zalayeta per affiancare Lavezzi.

Si gioca Al fischio dinizio Miccoli è già avanti rispetto a tutti gli altri. Il numero 10 rosanero parte fortissimo: passano 2 e un suo cross dalla sinistra consente a Migliaccio di realizzare in spaccata. E l1-0 rosanero, bello quanto fulmineo. Colpevole Aronica, che si fa anticipare troppo facilmente. Passano pochi minuti e Miccoli ci riprova da fuori, stuzzicando Navarro. Al 14 altra invenzione: lattaccante salentino punta Cannavaro e lo salta in modo secco, palla dentro e correzione di Simplicio, che batte ancora Navarro. Un inizio perfetto, che esalta il Barbera. Il Napoli è annichilito e stenta a scuotersi. Lavezzi predica nel deserto e il gioco sulle corsie laterali è un po snaturato. Però i partenopei riescono nel compito di arginare lattacco palermitano. La gestione del pallone migliora e, nonostante la scarsa velocità, il genio di Hamsik accorcia le distanze. Merito anche di Denis, bravo a toccare di sponda. Il tiro a girare non lascia scampo ad Amelia. Il Napoli torna in partita. Blasi ci prova ancora, ma il primo tempo termina 2-1.




La ripresa inizia sotto unaltra luce. Il Napoli si vede costretto a fare la partita e lo fa. La manovra è avvolgente, ma gli spunti pericolosi pochi. Miccoli non sfrutta un paio di calci piazzati e il Palermo non fa niente per alzare il ritmo del match. Loccasione più ghiotta capita sui piedi di Lavezzi, che, servito alla perfezione da Blasi, manda di poco sul fondo con una sforbiciata. I rosanero, qua è là, creano qualche pericolo a Navarro. Il più clamoroso arriva da Cavani, servito da uno sciagurato errore dello stesso Blasi. Il centravanti uruguayano potrebbe avanzare ancora di qualche metro, ma sceglie prematuramente la conclusione dal limite. Il tiro accarezza il palo. E mentre il Barbera saluta luscita dal campo di Miccoli, Amelia rischia grosso, rinviando sulle spalle di Cannavaro; Lavezzi, però, non trova la sfera al volo. Kjaer è un talentino niente male e la sua zuccata mette paura a Navarro. Il pressing napoletano rischia di mandare in confusione il Palermo. Il finale è nervoso e Miccoli si becca unammonizione per protesta anche dalla panca. Purtroppo per Reja, alla sua squadra manca lucidità. Qualche sussulto arriva dalle palle alte o dalle invenzioni di Lavezzi, ma non basta per battere un Palermo molto roccioso anche sulla difensiva.

La chiave Linizio del Palermo è da cineteca e scavalca qualsiasi invenzione tattica. I rosanero, trascinati da un incredibile Miccoli, assestano il colpo con invidiabile cinismo. Sfruttano la debolezza delle fasce avversarie e azzannano il Napoli grazie a due penetrazioni dallesterno. La squadra di Reja fatica ad assimilare il nuovo schema. Quando ci riesce è già troppo tardi.

giovedì 5 febbraio 2009

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 22 - 03/02/09 [2]

PARTE SECONDA

SSC Napoli - SpaccaNapoli - 2008/2009 - Ep. 22 - 03/02/09 [1]

PRIMA PARTE


Mirko Savini, che nella sessione invernale del calciomercato è passato dal Napoli al Palermo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky analizzando la prossima partita del Palermo contro la sua ex squadra, per lo appunto il Napoli: "Le sensazioni sono molto positive. Sto molto bene, mi sono ambientato subito grazie ai compagni che mi hanno subito messo a mio agio. La gara di domenica? Sicuramente sarà una partita strana per me perché ritroverò tanti amici ed ex compagni. Ci provo a segnare tutte le domeniche ma è molto difficile che accada anche perché fino adesso ho segnato un solo gol da quando gioco tra i professionisti!" La UEFA? "Secondo me ci sono 4-5 squadre sopra tutte e mi riferisco a Inter, Juventus, Milan, Roma e Fiorentina. Poi cè un altro gruppo di 4-5 squadre tra cui il Napoli, noi del Palermo, la Lazio, il genoa e anche il Cagliari che possono ambire alla zona Uefa, Non sarà facile"