CarloTheMast Player

lunedì 21 settembre 2009

SSC Napoli 0 - Udinese 0

SSC Napoli 0 - Udinese 0
Termina a reti inviolate il primo anticipo della quarta giornata di Serie A tra Napoli e Udinese. Padroni di casa più pericolosi e desiderosi di trovare la vittoria davanti al proprio pubblico, friulani attenti a contenere gli avversari e pronti a ripartire. Alla fine, nella sfida che avrebbe dovuto essere soprattutto lo scontro tra gli ex compagni Di Natale e Quagliarella, ad avere la meglio sono le difese.In campo - Donadoni, presenta a sorpresa Zuniga al posto di Maggio e soprattutto Rinaudo al posto di Paolo Cannavaro al centro della difesa; tutto confermato per il resto con lex Quagliarella in attacco accanto a Lavezzi. Per gli ospiti, confermato il 4-3-3 con Pepe, Floro Flores e ovviamente Di Natale in attacco e un altro ex, Domizzi al centro della difesa.Si gioca - Il Napoli sembra determinato a fare risultato e comincia subito in attacco. Ottima la pressione a centrocampo che costringe i bianconeri, oggi in maglia gialla, a rintanarsi in difesa. Buona la circolazione di palla ma i giocatori di Donadoni non sfruttano abbastanza le fasce, dove soprattutto Datolo sembra in gran forma. Molti, forse troppi i traversoni verticali dalla trequarti alla ricerca dello scatto di Quagliarella ma facili prede dei difensori friulani. Troppi anche i tiri dalla distanza che quasi mai impensieriscono Handanovic. Quando il gioco si sposta sulle ali, la storia cambia ed è qui che nascono le azioni più pericolose: prima un cross di Lavezzi che trova Hamsik davanti alla porta ma lo slovacco non trova la porta; poi Zuniga, sugli sviluppi di un corner trova la testa di Rinaudo che conclude a lato. Sullaltro versante, lUdinese si affida a Pepe per creare spazi e occasioni in velocità e proprio il numero 7 crea loccasione migliore con un tiro dalla distanza deviato da De Sanctis in angolo. La prima frazione si chiude con un giallo: dagli sviluppi di un calcio dangolo, Di Natale insacca da due metri ma larbitro prima indica il gol, poi su suggerimento dellassistente, annulla per fuorigioco. In realtà la posizione dellattaccante sembra regolare e anche lultimo tocco che lo smarca probabilmente è di Santacroce e non di un suo compagno. Gol regolare.Nel secondo tempo le cose non cambiano e sono sempre gli azzurri a tenere il pallino del gioco costringendo gli avversari a difendere. E arrivano anche le occasioni più interessanti: al 63 Quagliarella sfrutta un rimpallo e salta anche Handanovic ma a porta vuota svirgola il pallone che termina a lato; al 70 i partenopei concludono due volte, prima con Lavezzi che trova attento il portiere avversario, poi con Datolo che trova un avversario sulla traiettoria. Donadoni rischia il tutto per tutto e fa uscire Santacroce per Hoffer, spostando Datolo in difesa assieme a Cannavaro, Contini e Zuniga ma la mossa crea più problemi che altro al gioco del Napoli e per poco il solito Di Natale non regala il gol vincente ai friulani smarcato dal neoentrato Sanchez: ottima la risposta di De Sanctis. Lultima parola è ancora del Napoli con Hamsik che spara alto a portiere praticamente battuto. Termina a reti inviolate e tutto sommato il risultato ci stà.



Intervista


lunedì 14 settembre 2009

CFC Genoa 4 - SSC Napoli 1

CFC Genoa 4 - SSC Napoli 1
In campo - Che sia una sfida ‘pazza’ lo si capisce dalle formazioni iniziali. Donadoni lascia in panca il Pocho Lavezzi e ritrova Pià. Fuori a sorpresa anche Gargano, mentre Aronica gioca come quinto di centrocampo. Nel Genoa di Gasperini, tocca a Mesto completare il tridente. Floccari fa il suo esordio stagionale in Serie A, gli argentini Crespo e Palacio si accomodano in panchina.Si gioca – Ritmo e tifo infernale. Si presenta così Genoa-Napoli. Di occasioni, invece, non se ne vedono molte. Almeno nei primi minuti di gioco, in cui però si nota l’atteggiamento delle due squadre. Alte, aggressive e vogliose di fare la partita. Il primo vero sussulto arriva da Sculli (colpo di testa a lato), ma è Criscito con una botta dalla distanza a impaurire De Sanctis. Sul primo capovolgimento di fronte ecco chi non ti aspetti: Pià colpisce a botta sicura da pochi metri, ma Amelia è bravo a parare d’istinto. Il Genoa sale, il Napoli non arretra. Il coraggio di Donadoni&Friends trova un premio insperato: arriva dall’arbitro Tagliavento, che espelle senza esitazione Mimmo Criscito dopo un fallo innocuo. La decisione matura a causa di qualche parola di troppo che il genoano avrebbe indirizzato al fischietto di Terni. Marassi esplode nella contestazione, Gasperini prova a far ragionare i suoi. Ci riesce fino al 41’, quando Hamsik è lanciato a rete da Quagliarella con un assist prelibato: lo slovacco è bravo a scartare uno scosso Amelia (per un contatto precedente con Campagnaro, ndr) e depositare in rete il vantaggio napoletano. Partita in discesa? Nemmeno per sogno. Il Napoli se la complica da solo: è il quinto minuto di recupero quando De Sanctis non esce e Campagnaro è costretto a sbracciare con Floccari. Tagliavento, con un pizzico di pignoleria, espelle il difensore argentino e serve allo stesso Floccari il rigore dell’ 1-1. L’ex atalantino non aspettava altro e ristabilisce la parità. Emozioni a grappoli.Il secondo tempo non delude le aspettative. Bastano 10’ per vedere Mesto all’opera: il centrocampista raccoglie in bello stile il lungo lancio di Amelia, si accentra e fa partire un bolide da trenta metri che si infila sotto l’incrocio dei pali. De Sanctis sta a guardare, incolpevole, mentre Marassi esplode per un 2-1 che fino a mezz’ora prima nessuno poteva immaginare. Il Napoli riparte a testa bassa, cercando di sfruttare al massimo la freschezza atletica e i numeri di Lavezzi, appena entrato. E’ Quagliarella, però, a sbagliare in diagonale. Passa poco e Zapater rischia di chiudere i conti; poi il tandem Palacio-Crespo confeziona il 3-1. L’ex Boca sfonda centralmente, Valdanito fa il movimento giusto e deposita in fondo al sacco con un piatto sopraffino. Un goal che sa tanto di sentenza, anche se il Napoli non molla. Ma fa fatica per arrivare al tiro e la difesa grifone, con le maestose prestazioni di Papastathopoulos e Biava, chiude gli spazi. Non vale la stessa regola per Cannavaro e compagni che, a pochi minuti dal termine, si perdono Palacio in mezzo all’area: Aronica arriva di forza e lo stende, dando a Kharja la palla buona per chiudere. Il 4-1 su rigore è un trionfo. Che forse punisce oltremodo un Napoli volenteroso e a tratti gagliardo. Ma i più belli hanno vinto ancora.La chiave – I minuti finali del primo tempo segnano una spartiacque chiaro nell’evoluzione della sfida. Il Napoli perde il vantaggio numerico e nel conto dei goal. Grazie (o per colpa) di un incomprensione tra De Sanctis e Campagnaro, che costa un’espulsione al difensore e il pareggio di Floccari su rigore, concesso un po’ generosamente dall’arbitro. Che non fa nulla per tenersi fuori dalla contesa.La chicca – Che bello il goal di Mesto. Il centrocampista, autore di una prestazione perfetta, raccoglie l’assist di Amelia (sì sì, proprio lui), si accentra e fa partire un bolide che lascia di stucco De Sanctis. Palla nel sette e partita capovolta. Con un gesto atletico da far stropicciare gli occhi.Top&Flop – Il Genoa esprime un gioco sfavillante: grazie alla saetta Rossi sulla fascia e a Floccari che si muove con intelligenza. Ma anche a Papastathopoulos e Biava, bravi in contenimento e abili nelle ripartenze. Nel Napoli bene Hamsik e il pocho Lavezzi, capace di vivacizzare la ripresa. Quagliarella va a sprazzi ma è il più pericoloso, rivedibile la difesa.


Interviste